L’eruzione del vulcano Lewotobi Laki-Laki, nel sudest dell’Indonesia, ha causato almeno dieci morti nella notte tra il 3 e il 4 novembre, hanno affermato le autorità, che hanno messo in guardia da possibili frane provocate dalle forti piogge.
“Il bilancio dell’eruzione del vulcano Lewotobi Laki-Laki è salito a dieci morti”, ha affermato Abdul Muhari, portavoce dell’Agenzia per la gestione dei disastri naturali (Bnpb).
Il vulcano si trova sull’isola di Flores, un’importante destinazione turistica.
Gli abitanti di alcuni villaggi della zona sono stati costretti a lasciare le loro case.
“Stavo dormendo quando all’improvviso il letto ha tremato due volte”, ha dichiarato all’Afp Hermanus Mite, 32 anni. “Ho capito che era in corso un’eruzione e mi sono precipitato fuori”.
“Volavano pietre incandescenti e c’era cenere ovunque”, ha proseguito. “Anche la mia casa ha preso fuoco e tutto quello che c’era dentro è andato perduto”.
Il Lewotobi Laki-Laki, alto 1.703 metri, è entrato in eruzione poco prima della mezzanotte del 3 novembre. Nuove esplosioni si sono poi verificate all’1.27 e alle 2.48.
Cintura di fuoco del Pacifico
La Bnpb ha aumentato il livello d’allerta e invitato abitanti e turisti a tenersi ad almeno sette chilometri dal cratere.
L’aeroporto di Maumere, che si trova a circa sessanta chilometri dal vulcano, è stato chiuso temporaneamente.
Il vulcano aveva già eruttato a gennaio, spingendo le autorità a trasferire più di duemila persone. Si era poi risvegliato la settimana scorsa.
L’Indonesia si trova lungo la cosiddetta cintura di fuoco del Pacifico, una zona caratterizzata da frequenti terremoti ed eruzioni vulcaniche.