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Israele in guerra, le notizie di oggi. Media: “Raid russi contro i gruppi estremisti in Siria”

Israele in guerra, le notizie di oggi. Media: “Raid russi contro i gruppi estremisti in Siria”


I ribelli siriani di Hayat Tahrir al Sham (Hts) rivendicano di aver sfondato le difese di Aleppo e di essere penetrati nel cuore della città che è sotto il controllo delle forze del presidente Assad dal 2016. Un altro fronte che si riaccende in Medio Oriente dopo la tregua tra Libano e Israele mentre a Gaza continua l’offensiva militare dell’Idf.

Intanto Hezbollah ha dichiarato di aver riportato “una grande vittoria” contro Israele. Lo rivendica il leader del Partito di Dio, Naim Qassem, nel suo primo discorso pubblico da quando è entrato in vigore due giorni fa il cessate il fuoco nel sud del Libano

Media: “Jihadisti proclamano il coprifuoco ad Aleppo”

Il gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham e le fazioni alleate hanno proclamato il coprifuoco ad Aleppo, nel nord della Siria, dalle 23.30 ora locale (le 21.30 in Italia) alle 8 di domani mattina (le 6 in Italia). Lo riporta Sky News Arabia. Il gruppo jihadista e le fazioni alleate hanno inoltre annunciato di aver preso il controllo del quartier generale della polizia e dell’edificio del governatorato ad Aleppo, nel nord della Siria. Lo riferisce al-Jazeera

Media: “Sono 75 i morti nel raid israeliano a Beit Lahia”

È salito a 75 vittime il bilancio del raid israeliano a Beit Lahia, nel nord di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Dopo un primo attacco che ha colpito un edificio residenziale, il portavoce della difesa civile di Gaza, Mahmoud Bassal, ha dichiarato che c’è stato un secondo. Il numero dei morti in entrambi i raid è ora di 75. “Intere famiglie vengono annientate nel nord di Gaza e non sappiamo nulla di loro. Ci sono molti che sopravvivono agli attacchi sotto le macerie e non ci sono operatori della protezione civile lì per aiutare”, ha detto Bassal

Media: “L’esercito russo bombarda i gruppi estremisti in Siria”

L’esercito russo ha riferito che la sua aeronautica sta bombardando le forze anti-governative in Siria, in un’operazione per respingere “estremisti” e “terroristi” che hanno lanciato una grande offensiva sulla città di Aleppo.
Le forze aerospaziali russe, insieme alle forze governative siriane, continuano l’operazione per respingere gli attacchi terroristici nelle province di Aleppo e Idlib, ha dichiarato in un briefing Oleg Ignasyuk, vice capo del Centro per la riconciliazione delle parti in conflitto in Siria. Ignasyuk ha aggiunto che le forze aerospaziali russe, che forniscono sostegno alla Siria, stanno lanciando attacchi missilistici e bombe contro equipaggiamenti, posti di controllo, magazzini e postazioni di artiglieria dei militanti. “Nelle ultime 24 ore sono stati uccisi almeno 200 terroristi e l’operazione per respingere l’aggressione continua”, ha detto il rappresentante del ministero della Difesa

Schoof: “Netanyahu potrebbe visitare l’Olanda a determinate condizioni”

Il premier olandese Dick Schoof ha dichiarato che esiste la possibilità che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, possa visitare il Paese a determinate condizioni, nonostante il mandato d’arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale (Cpi). “Dovremmo valutare come comportarci se il primo ministro di Israele visitasse i Paesi Bassi. Esistono scenari possibili, anche nel rispetto del Diritto Internazionale, in cui potrebbe venire in Olanda senza essere arrestato”, ha affermato Schoof in conferenza stampa. Il premier olandese non ha voluto approfondire quali potrebbero essere le condizioni, ma ha sottolineato che L’Aja “si attiene agli obblighi derivanti dalla firma del trattato che costituisce la base della Corte Penale Internazionale”. Queste dichiarazioni si aggiungono a quanto già dichiarato precedentemente da Schoof, ossia che Netanyahu potrebbe, ad esempio, visitare i Paesi Bassi per partecipare a una riunione dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (Opcw), che ha sede all’Aia, senza essere arrestato. Le parole di Schoof sembrano anche attenuare la posizione più rigida espressa in precedenza dal ministro degli Esteri, Caspar Veldkamp, che aveva dichiarato con fermezza che, se Netanyahu mettesse piede sul suolo olandese, sarebbe arrestato in virtù della decisione della Cpi

Media: “Una delegazione di Hamas domani al Cairo”

Una delegazione di Hamas arriverà al Cairo domani per colloqui con i funzionari egiziani: lo ha detto Basem Naim, alto funzionario del gruppo come riporta il Times of Israel. La visita arriva pochi giorni dopo che gli Stati Uniti hanno dichiarato che avrebbero avviato nuovi sforzi con Qatar, Egitto e Turchia per riprendere i colloqui per il cessate il fuoco a Gaza

Media: “Netanyahu vuole le dimissioni di Halevi entro la fine del cessate il fuoco”

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ed il ministro della Difesa, Israel Katz, vogliono che il capo di Stato maggiore delle Idf, Herzi Halevi, si dimetta entro la fine del periodo di 60 giorni di attuazione del cessate il fuoco in Libano per non aver impedito il massacro del 7 ottobre. Lo riporta l’emittente pubblica Kan, citando fonti diplomatiche e di sicurezza anonime, nonché ministri del gabinetto. Secondo la tv, tra i possibili sostituti di Halevi si fanno i nomi del direttore generale del ministero della Difesa, Eyal Zamir, del vice capo di Stato maggiore delle Idf, Amir Baram, del capo della Direzione strategica dello Stato maggiore delle Idf, Eliezer Toledano e del capo del comando settentrionale delle Idf, Ori Gordon

Gaza, tre persone morte schiacciate dalla folla fuori da un panificio

Due minorenni e una donna sono morti dopo essere stati schiacciati dalla folla fuori da un panificio a Gaza. I corpi di due ragazze, di 13 e 17 anni, e di una donna di 50 anni sono stati portati all’ospedale Al-Aqsa Martyrs a Deir al-Balah, dove un medico ha confermato che sono deceduti per soffocamento a causa della folla al panificio al-Banna. Alcuni panifici di Gaza sono stati chiusi per diversi giorni la settimana scorsa a causa della carenza di farina. Immagini di AP mostrano grandi folle di persone accalcate, urlanti e spingenti davanti a un panificio a Deir al-Balah

Media: “Netanyahu convoca una riunione sulla Siria e sulla tregua in Libano”

Stasera il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu convocherà una riunione speciale sulla sicurezza per discutere degli sviluppi in Siria e del cessate il fuoco in Libano, che ha posto fine a più di 13 mesi di combattimenti con Hezbollah. Lo riportano i media israeliani. Non è chiaro chi parteciperà alla riunione. Secondo il sito Ynet, i temi di discussione saranno l’applicazione del cessate il fuoco in Libano e l’offensiva dei jihadisti siriani contro il regime del presidente Bashar Assad

Qassem: “Non si ferma il sostegno alla Palestina”

Il capo di Hezbollah, Naim Qassem, ha affermato in un discorso televisivo preregistrato che il sostegno del gruppo alla Palestina “non si fermerà”. La liberazione della Palestina, ha affermato, è “un obiettivo che può essere raggiunto in vari modi”

Hezbollah: “C’è stato un coordinamento con l’esercito libanese sulla tregua”

Naim Qassem, leader di Hezbollah, ha detto oggi che la visione del Partito di Dio per l’esercito libanese è quella di un esercito nazionale dispiegato in ogni angolo del Paese, col quale il gruppo armato libanese si coordina ad alto livello per attuare i termini dell’accordo di cessate il fuoco con Israele

Il leader di Hezbollah Naim Qassem: “Contro Israele una grande vittoria”

Hezbollah ha riportato “una grande vittoria” contro Israele. Lo rivendica il leader del “Partito di Dio”, Naim Qassem, nel suo primo discorso pubblico da quando è entrato in vigore due giorni fa il cessate il fuoco nel sud del Libano. “Annuncio che siamo di fronte a una grande vittoria, che ha superato quella del luglio 2006 in termini di durata, ferocia dei combattimenti, sacrifici e sostegno straniero e americano ricevuto dal nemico – ha scandito il successore di Hassan Nasrallah, ucciso in un raid israeliano a Beirut il 27 settembre scorso – Gli abbiamo impedito di eliminare Hezbollah, gli abbiamo impedito di neutralizzare la Resistenza”

Abbas: “Trump vuole la pace, auspico l’arresto di Netanyahu”

“Trump vuole la pace. Semmai il problema è che fra chi gli sta accanto c’è chi non la vuole. Lui ascolta gli israeliani, ma ascolta anche noi. Dopo che ha vinto le elezioni, gli ho parlato a lungo. È stata una conversazione molto positiva. Abbiamo parlato come tra due amici. Nel precedente mandato, ogni volta che ci siamo incontrati, ci siamo trovati d’accordo su tutto”. Lo ha detto il presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas, in un’intervista esclusiva ad Avvenire che sarà pubblicata sul giornale di domani nella sua versione integrale. “Trump ha un buon rapporto con l’Arabia Saudita, e noi ugualmente, condividiamo molto con Riad ed apprezziamo la loro mediazione”, ha aggiunto

Israele: “Sferrato un attacco su Hezbollah nel Sud del Libano”

L’esercito israeliano (Idf) ha annunciato di aver effettuato un attacco aereo contro un lanciarazzi mobile a medio raggio di Hezbollah nel Libano meridionale poco fa. L’attacco con drone, riporta il Times of Israel citando il comunicato dell’Idf, è stato effettuato dopo che l’esercito ha identificato attività e movimento del lanciatore montato su camion. “L’Idf è schierato nel Libano meridionale e sta operando per rimuovere le minacce a Israele e che rappresentano violazioni dell’accordo di cessate il fuoco”, ha spiegato l’esercito

Ong: ribelli hanno il controllo di 5 quartieri di Aleppo

Le forze jihadiste e ribelli che hanno lanciato una vasta offensiva nel nord della Siria contro le aree controllate dal regime hanno preso il controllo di cinque quartieri di Aleppo, secondo il direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahmane: i combattenti “hanno preso il controllo di cinque quartieri” della grande città nel nord della Siria, mentre le forze del regime “non hanno opposto grande resistenza”.

I ribelli jihadisti: “Siamo entrati ad Aleppo”

I ribelli armati siriani affermano di essere entrati ad Aleppo, la seconda città più grande del Paese, per la prima volta da quando le forze governative l’hanno riconquistata nel 2016. Lo riporta la Cnn. “Le nostre forze hanno iniziato a entrare nella città di Aleppo”, si legge in una dichiarazione della coalizione ribelle di recente formazione, il ‘Comando delle operazioni militari’. In precedenza i ribelli avevano dichiarato di aver preso il controllo del Centro di ricerca scientifica militare del governo siriano alla periferia di Aleppo dopo “intensi scontri con le forze del regime e le milizie iraniane”.

Hezbollah, atteso primo discorso Qassem da inizio tregua

Il leader di Hezbollah, Naim Qassem, terrà oggi un discorso, il primo dall’entrata in vigore del cessate il fuoco con Israele mercoledì, Lo annuncia un comunicato stampa della stessa Hezbollah.
Qassem è succeduto a Hassan Nasrallah, ucciso in un attacco israeliano il 27 settembre. L’accordo di cessate il fuoco, entrato in vigore mercoledì, mira a porre fine al conflitto mortale iniziato nell’ottobre 2023 tra Israele e il gruppo sciita libanese, sostenuto dall’Iran.

Putin, vogliamo fine guerra e creazione Stato palestinese

Il presidente russo Vladimir Putin, in un telegramma al presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, ha affermato l’importanza di risolvere il conflitto israelo-palestinese.
“Vorrei confermare che la Russia è costantemente a favore di una soluzione globale del conflitto israelo-palestinese su una base giuridica internazionale generalmente riconosciuta, che implica la creazione di uno Stato palestinese sovrano entro i confini del 1967 con capitale a Gerusalemme Est”, recita il messaggio.
Il testo è stato letto dal viceministro degli Esteri della Federazione Russa, Aleksander Pankin, durante un evento presso l’ambasciata palestinese dedicato alla Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese. Lo riporta Ria Novosti.

Assad: “Le nostre forze stanno respingendo offensiva su Aleppo”

“Le nostre forze continuano a respingere la grande offensiva lanciata dai gruppi terroristici armati” su Aleppo, aggiungendo che “sono riusciti a riprendere il controllo di alcune posizioni”. Lo si legge in una nota diffusa dallo Stato Maggiore dell’esercito di Bashar al-Assad mentre attivisti parlano di “violenti scontri in corso”.

Citando proprie fonti siriane, l’emittente Sky News Arabiya afferma inoltre che è atteso l’intervento dell’aeronautica militare russa su Aleppo “per cambiare l’andamento degli scontri in corso”.

L’esercito siriano ha accusato i jihadisti e gli alleati dell’opposizione armata contro Assad di utilizzare armi pesanti, droni e combattenti stranieri nello scontro contro i militari. Intanto cittadini di Aleppo contattati dalla Dpa si sono detti “molto preoccupati”.

(afp)

Idf ai sindaci del nord Israele: “Iniziate ricostruzione”

Il capo del Comando Settentrionale dell’Idf, Ori Gordin, ha detto ai sindaci delle comunità sfollate del nord di Israele che si può iniziare a ricostruire le città danneggiate dagli attacchi di Hezbollah negli ultimi 14 mesi. “Le forze sono schierate nel sud del Libano e siamo impegnati in una determinata applicazione dell’accordo”, ha detto Gordin – citato dal Times of Israel – ai leader delle comunità di confine. Il ritorno degli sfollati dal nord del Paese è uno degli obiettivi dichiarati della guerra di Israele in Libano.

Siria: intensi raid aerei russi e siriani su ribelli a Idlib

Aerei russi e siriani hanno effettuato intensi raid sulla città di Idlib e sulla sua regione, ultima roccaforte jihadista e ribelle nel nord-ovest della Siria, ha dichiarato l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh).”Gli aerei russi e siriani hanno effettuato 23 raid sulla regione di Idlib”, ha dichiarato l’Osdh. Questi raid arrivano mentre i jihadisti e i loro alleati, che controllano Idlib, hanno lanciato una vasta offensiva contro le aree detenute dal regime siriano, arrivando fino alle porte di Aleppo, la principale città del nord.

(afp)

Spari contro bus israeliano Cisgiordania, Hamas rivendica

Almeno otto persone sono rimaste ferite in seguito a una sparatoria contro un autobus israeliano che viaggiava vicino all’insediamento di Ariel, nel nord della Cisgiordania, ha fatto sapere Magen David Adom (Mda), l’equivalente israeliano della Croce Rossa.
Il braccio armato del movimento islamista palestinese Hamas, le Brigate Ezzedine al-Qassam, ha rivendicato l’attacco, definendolo una “imboscata contro soldati e coloni su un autobus”. L’attacco è avvenuto a un incrocio vicino alla città, ha riferito in un comunicato l’esercito israeliano, aggiungendo che “un terrorista è stato neutralizzato sul posto”.
Le Brigate Ezzedine al-Qassam hanno affermato che uno dei loro combattenti è morto da “martire”. Durante l’attacco, quattro persone sono rimaste ferite da proiettili, tre delle quali gravemente, e altre quattro leggermente ferite da schegge di vetro, secondo la Mda.
Un portavoce dei servizi di emergenza ha riferito che i feriti più gravi sono stati portati in ospedale.

Media, 30 morti in attacchi israeliani a Gaza nella notte

Gli attacchi militari israeliani hanno ucciso almeno 30 palestinesi durante la notte nella Striscia di Gaza, la maggior parte dei quali nel campo di Nuseirat al centro dell’enclave. Lo riferiscono i medici nella Striscia citati da Reuters online, dopo che alcuni carri armati israeliani si sono ritirati da un’area dove c’è stata un’operazione.
I medici hanno detto di aver recuperato 19 corpi di palestinesi uccisi nelle aree settentrionali di Nuseirat, mentre gli altri sono stati uccisi nel nord e nel sud della Striscia.

Iran: Usa e Israele dietro l’offensiva su Aleppo

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha denunciato un presunto piano Usa-Israele per destabilizzare la Siria con l’offensiva dei ribelli verso Aleppo durante la quale è stato ucciso un alto comandante dei Pasdaran iraniani. “La rinascita di gruppi terroristici in Siria è una deliberata strategia americano-sionista, in seguito alle battute d’arresto affrontate dal regime sionista per mano della resistenza in Libano e Palestina”, ha dichiarato Araghchi. La Siria ha assistito a sviluppi significativi negli ultimi giorni, con fazioni armate di opposizione, tra cui il gruppo islamista Hay’at Tahrir al-Sham (HTS), che hanno lanciato nuove operazioni militari contro le forze di Bashar al-Assad e i loro alleati.

Macron chiede stop immediato a violazioni tregua in Libano

Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto la sospensione “immediata” di tutte le “azioni contrarie” all’attuazione del cessate il fuoco in Libano, lo ha reso noto l’Eliseo. Durante le successive conversazioni telefoniche di ieri con il primo ministro libanese Najib Mikati e il presidente della Camera dei Deputati Nabih Berri, ha “invitato tutte le parti a lavorare per la piena attuazione del cessate il fuoco” e “ha sottolineato che tutte le azioni che contravvengono a questa piena attuazione devono cessare immediatamente”.
Ieri l’esercito israeliano ha annunciato di aver effettuato un attacco aereo contro una struttura del movimento sciita libanese Hezbollah nel sud del Libano, il primo dall’inizio della tregua tra le due parti. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha anche minacciato una “guerra intensa” se Hezbollah violerà la tregua.

Sale a 44.363 morti e 105.070 feriti il bilancio delle vittime palestinesi a Gaza

È salito a 44.363 morti e 105.070 feriti il bilancio delle vittime palestinesi dell’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza.

Cremlino, offensiva Aleppo è minaccia a sovranità Siria

“La situazione di Aleppo è una minaccia della sovranità della Siria”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov, riferendosi alla offensiva dei miliziani filo-turchi nel nord-ovest del Paese. “Vogliamo che le autorità siriane ripristinino l’ordine in quest’area, per ripristinare l’ordine costituzionale il prima possibile”, ha affermato Peskov durante un briefing con i giornalisti.
Peskov, secondo quanto riporta Interfax, non ha commentato le indiscrezioni secondo cui il presidente siriano Bashar al-Assad sarebbe a Mosca per discutere con il Cremlino della situazione attorno ad Aleppo. “Non ho nulla da dire su questa questione”, ha detto Peskov, rispondendo alla richiesta dei giornalisti di commentare i resoconti dei canali Telegram e degli organi di informazione sull’arrivo di al-Assad in Russia.

(afp)

Tajani, lunedì sarò al Cairo per conferenza su ricostruzione Gaza

“Lunedì sarò al Cairo per partecipare a una grande conferenza sulla ricostruzione della Striscia di Gaza”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo al ventiduesimo Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato da Coldiretti.

Cremlino: “Ripristinare rapidamente l’ordine ad Aleppo”

“Una violazione della sovranità della Siria”. Così il Cremlino parla della “situazione nei pressi di Aleppo”, teatro dell’offensiva lanciata mercoledì da fazioni armate.
La Russia auspica che l’alleato Bashar al-Assad possa “rapidamente ripristinare l’ordine” ad Aleppo.

“Siamo per il rapido ripristino dell’ordine in questa zona da parte delle autorità siriane e per il ripristino dell’ordine costituzionale”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in dichiarazioni rilanciate dai media russi.

(reuters)

Esercito invia rinforzi ad Aleppo per fermare i ribelli

Sono arrivati ad Aleppo, nel nord della Siria, i rinforzi inviati dall’esercito di Bashar al-Assad per fermare l’avanzata dei miliziani jihadisti nel nordovest del Paese controllato dal governo. Lo ha dichiarato un funzionario della sicurezza del governo di Damasco a condizione di anonimato all’Afp.

“I rinforzi dell’esercito sono arrivati”, ha dichiarato il funzionario, spiegando che “sono in corso violente battaglie e intensi scontri a ovest di Aleppo, ma non hanno raggiunto la città”.

Cremlino, offensiva filo-turchi minaccia sovranità Siria

L’offensiva dei miliziani filo-turchi nel nord-ovest della Siria è “una minaccia alla sovranità” del Paese e la Russia è a favore di un ristabilimento dell’ordine nella regione. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe.

Il ministro israeliano: “L’esercito rimarrà a Gaza per molti anni”

L’esercito israeliano rimarrà a Gaza per molti anni combattendo contro le nuove reclute di Hamas nel territorio e potrebbe essere responsabile della consegna di aiuti umanitari lì, ha affermato il ministro israeliano per la sicurezza alimentare Avi Dichter, che è anche membro del gabinetto di sicurezza israeliano, confermando le ipotesi di un dispiegamento a lungo termine di truppe israeliane all’interno di Gaza, senza alcun piano israeliano immediato per un’altra amministrazione che governi i 2,3 milioni di persone del territorio e inizi la ricostruzione lì.

(afp)

Libano, inviato Francia: elezione presidente urgente più che mai

In Libano è urgente “più che mai” eleggere un presidente della Repubblica e rilanciare il processo istituzionale. Lo ha detto l’inviato speciale francese in Libano, Jean-Yves Le Drian, al termine di una visita a Beirut, all’indomani dell’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Libano e Israele.
“Sono venuto in Libano subito dopo l’annuncio del cessate il fuoco per sottolineare il sostegno della Francia alla sua piena attuazione e per sottolineare l’urgenza, più che mai, di eleggere un presidente della Repubblica e di rilanciare il processo istituzionale”, ha detto Le Drian. L’inviato francese si è dichiarato “soddisfatto” dell’annuncio da parte del presidente del Parlamento, Nabih Berri, dello svolgimento delle elezioni presidenziali il 9 gennaio.
Le Drian ha incontrato successivamente il primo ministro Nabih Berri e diversi leader politici libanesi. Ha parlato anche con gli ambasciatori del “Quintetto”, i cinque Paesi che collaborano alla crisi presidenziale libanese e che sono, oltre alla Francia, gli Stati Uniti, il Qatar, l’Arabia Saudita e l’Egitto.
“Accanto ai suoi partner del Quintetto, la Francia sosterrà gli sforzi degli attori libanesi per ottenere un risultato positivo per il futuro del Libano”, ha aggiunto Le Drian. Da quando Emmanuel Macron lo ha nominato inviato personale in Libano nel giugno 2023, Jean-Yves Le Drian, ex ministro francese della Difesa e degli Affari esteri, ha visitato Beirut più volte.

Capo IDF: mi dimetterò a fine indagini sul 7 ottobre

Il capo di stato maggiore delle IDF, tenente generale Herzi Halevi, intende dimettersi una volta completate le indagini militari sull’attacco del 7 ottobre. Lo riportano i media israeliani. “Alla fine delle indagini, prenderemo anche decisioni personali e i comandanti eserciteranno la responsabilità, da me in giù. Non ho intenzione di sorvolare sulle decisioni personali quando il quadro sarà più chiaro”, ha scritto Halevi in una lettera alle truppe.

Erdogan, massimo sforzo per fine guerra a Gaza

La Turchia intensifica gli sforzi in ambito diplomatico e non si fermerà fino a quando non vi sarà un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha ribadito il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che rilancia per la creazione di uno Stato palestinese. “n questi giorni abbiamo intensificato la nostra attività diplomatica e non ci fermeremo. l nostro obiettivo è il cessate il fuoco a Gaza e la nascita di uno stato palestinese nei confini del 1967. Ho accolto con soddisfazione il cessate il fuoco in Libano ma non è sufficiente; andremo avanti con la nostra battaglia fino a quando non ci sarà la pace in Palestina”, ha dichiarato il presidente turco.

Libano, ‘cittadini presi in ostaggio da occupanti israelianì

Due cittadini libanesi sono stati presi in ostaggio dall’esercito d’occupazione israeliano nel sud del Libano mentre partecipavano a un funerale nella cittadina meridionale di Khiam.
Lo riferiscono media libanesi secondo cui l’esercito di Israele, che si trova ancora dispiegato nelle vicinanze del centro abitato di Khiam, ha aperto il fuoco sul corteo funebre e ha poi prelevato i due fratelli Abbas e Ali Tanukhi mentre celebravano il funerale dello zio ucciso nei bombardamenti israeliani.

Siria, jet russi bombardano forze filo-turche a ovest di Aleppo

L’aviazione militare russa è tornata in azione stamani in Siria bombardando forze locali e straniere filo-turche che da due giorni hanno lanciato un’offensiva a sorpresa contro Aleppo e la sua regione. Lo riferiscono media siriani, secondo cui i jet di Mosca hanno bombardato Khan al Asal, località alla periferia occidentale di Aleppo e punto più avanzato dell’offensiva delle forze cooptate da Ankara.

Ong, 238 uccisi in 48 ore di offensiva filo-turca contro Aleppo

Sono quasi 240 le persone uccise in 48 ore di offensiva militare delle forze filo-turche nella Siria nord-occidentale contro il bastione governativo, russo e iraniano di Aleppo. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui la maggior parte degli uccisi sono uomini armati delle varie fazioni in lotta mentre i civili uccisi, tra cui donne e bambini, sono circa 20.

Idf, colpiti in 14 mesi 12.500 obiettivi Hezbollah

L’esercito israeliano pubblica una sintesi delle sue attività contro Hezbollah negli ultimi 14 mesi. Secondo i militari sono stati colpiti oltre 12.500 obiettivi di Hezbollah, inclusi 1.600 centri di comando e 1.000 depositi di armi. Durante l’offensiva di terra vi hanno partecipato 14 task force a livello di brigata dell’Idf e, separatamente, sono state effettuate oltre 100 operazioni speciali. L’Idf conferma la morte di 2.500 agenti di Hezbollah, anche se stima che il numero sia intorno ai 3.500. Tra i morti ci sono l’ex leader di lunga data di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e 13 membri della massima leadership del gruppo terroristico.
Tra i morti ci sono anche quattro comandanti di Hezbollah a livello di divisione, 24 comandanti a livello di brigata, 27 comandanti a livello di battaglione, 63 comandanti a livello di compagnia e 22 comandanti a livello di plotone.

Hamas, bombardata Gaza City, almeno 8 morti e 5 feriti

Almeno otto persone sono state uccise e cinque ferite in attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza, hanno riferito venerdì fonti palestinesi e media locali. La protezione civile di Gaza ha dichiarato che un nuovo attacco israeliano contro una casa a Gaza City ha causato almeno tre morti e cinque feriti, mentre l’agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito che una persona è stata uccisa e diverse sono rimaste ferite in un altro bombardamento sulla città. Secondo Wafa, altri quattro palestinesi sono morti dopo un bombardamento israeliano contro una tenda per sfollati vicino alla moschea Abu Matar a Khan Younis, nel sud della Striscia.

Per Idf tregua ha 50% delle possibilità di reggere

L’apparato di sicurezza israeliano stima le possibilità di una ripresa della guerra contro Hezbollah in Libano al 50%. Secondo il sito di notizie Ynet che cita fonti dell’Idf, questo è uno dei motivi per cui il governo deve ancora chiedere alle decine di migliaia di residenti sfollati del nord di tornare alle loro case. “Più le regole e la loro applicazione sono chiare fin dall’inizio, meglio reggeranno in seguito”, ha detto la fonte a Ynet.





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