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Israele in guerra, le notizie di oggi. La Norvegia sospende Schengen: “Minacce a obiettivi ebraici”

Israele in guerra, le notizie di oggi. La Norvegia sospende Schengen: “Minacce a obiettivi ebraici”


Gli Stati Uniti hanno presentato al presidente dell’autorità palestinese Abu Mazen una proposta sulla futura amministrazione della Striscia di Gaza con la partecipazione dell’Anp, ma non soggetta ad essa. L’Idf ha approvato l’espansione dell’invasione via terra nel sud del Libano meridionale. A Gaza raid israeliano a Nuseirat: 6 morti nel campo profughi.

Beirut, 8 morti e 14 feriti in raid Israele nel nord del Libano

Almeno otto persone sono state uccise e altre 14 ferite in un attacco israeliano su un appartamento nella zona di Akkar, nel nord del Libano. A renderlo noto è stato il Ministero della Sanità libanese. Precedentemente, media libanesi avevano parlato di 30 morti. L’attacco ha colpito un appartamento nel villaggio di Ain Yaqoub, ad Akkar, dove risiedevano alcuni sfollati provenienti dalle zone dei combattimenti nel sud del Libano, secondo fonti della sicurezza libanese. L’obiettivo potrebbe essere stato un membro della milizia sciita filo-iraniana Hezbollah. È la prima volta che l’area viene colpita dall’inizio della guerra tra Hezbollah e l’esercito israeliano.

Paesi arabi, da Israele “pulizia etnica”

I Paesi arabi e musulmani, riuniti a Riad, subordinano la pace al ritiro israeliano dai territori occupati. I leader arabi e musulmani hanno condannato il “genocidio” e gli “orrendi e scioccanti crimini” dell’esercito israeliano a Gaza al termine di un summit in Arabia Saudita dedicato alla situazione in Medio Oriente. I partecipanti al vertice hanno “fermamente condannato” le azioni dell’esercito israeliano, definite come “crimine di genocidio soprattutto nel nord della striscia di Gaza nelle ultime settimane”, denunciando la tortura, le esecuzioni, le sparizioni e la ‘pulizia etnica'”, secondo il comunicato finale della riunione.

Katz, “nessun cessate il fuoco in Libano fino a obiettivi”

Se “non ci sarà alcun cessate il fuoco” con Hezbollah in Libano “finché non saranno raggiunti gli obiettivi della guerra”. Stamattina il neo ministro degli Esteri Gideon Saar aveva invece parlato di “alcuni progressi” in tal senso. Nel corso di un primo incontro con lo stato maggiore dell’esercito, sulla guerra a Gaza Katz ha affermato che l’obiettivo più importante è il rilascio degli ostaggi: “Faremo di tutto per riportarli a casa e garantire la sconfitta di Hamas”

La Norvegia sospende Schengen: “Minacce agli obiettivi ebraici”

Il ministro norvegese della Giustizia e della Pubblica Sicurezza, Emilie Mehl, ha deciso oggi di estendere i controlli alle frontiere interne di Schengen fino al 1° dicembre 2024, mantenendo sospeso di fatto l’accordo di Schengen. Il Norwegian Police Security Service ha aumentato il livello di minaccia terroristica da moderato (livello 3) ad alto (livello 4), principalmente a causa delle “minacce per obiettivi ebraici e israeliani”, spiega la polizia in una nota diramata lunedì mattina.

Media: 30 persone uccise nel raid israeliano nel nord del Libano

Trenta persone sono state uccise in un raid aereo israeliano su un edificio nel villaggio settentrionale libanese di Ain Yaaqoub, nel governatorato di Akkar. A riferirne sono media libanesi citati dal Times of Israel, secondo il quale l’Idf non ha al momento rilasciato dichiarazioni in merito.

Almeno 6 morti in raid di Israele su un villaggio nel nord del Libano

Sono almeno 6 le persone uccise nell’attacco dell’esercito israeliano ad Ain Yaacoub, nel nord del Libano. Ma il numero potrebbe aumentare. Delle 33 persone, 24 libanesi di Arabsalim e 9 siriani, che abitavano nella casa presa di mira, solo 23 sono state estratte dalle macerie. Lo riporta L’Orient Le Jour. Sul posto sono presenti squadre della Protezione civile e della Croce rossa libanese per aiutare a evacuare i feriti e rimuovere le macerie. L’Unione dei Comuni di Jouma sta aiutando i soccorritori ad accedere all’edificio distrutto. L’ospedale governativo di Halba ha lanciato un appello per le donazioni di sangue.

Media: “Raid israeliano nel nord del Libano, vittime”

Un raid israeliano ha preso di mira una casa a A’n Yaacoub, un villaggio nella zona di Akkar, nel nord del Libano al confine con la Siria. Lo riferisce L’Orient Le Jour, aggiungendo che è stata colputa anche un’auto. La protezione civile parla di “numerose vittime”. Due persone sono state trasferite in ospedale a Halba.

Il premier olandese: “Ad Amsterdam è stato puro antisemitismo”

“Quattro giorni dopo gli attacchi, lo shock, la vergogna e la rabbia rimangono. È stata una violenza antisemita pura e semplice. Abbiamo bisogno di un’azione dura”. Lo ha detto il primo ministro olandese Dick Schoof in una conferenza stampa dopo la riunione di governo sulle violenze dopo la partita Ajax-Maccabi ad Amsterdam. L’esecutivo, ha detto, è pronto ad un’iniziativa forte per prevenire simili accadimenti.

Beirut: sette morti nei raid israeliani nel sud del Libano

Almeno sette persone, “per lo più donne e bambini”, sono state uccise ed altre sette ferite in un attacco israeliano nella città di Saksakiyeh, nel sud del Libano. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Beirut. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, l’attacco “ha preso di mira una casa” di Saksakiyeh, città costiera relativamente lontana dal confine con Israele, e i soccorritori stanno scavando tra le macerie alla ricerca di eventuali dispersi.

Media: il capo della Corte penale internazionale dell’Aja Khan sceglie uno studio legale che assiste i palestinesi

Nuovi guai per il procuratore capo della Corte penale internazionale dell’Aia, Karim Khan che, coinvolto in un caso di molestie sessuali, si è avvalso dei servizi dello studio legale britannico Bindmans. Lo riporta Ynet. Una scelta che potrebbe metterlo in evidente conflitto di interessi e mettere in discussione i mandati di arresto contro il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Galant. Lo studio legale Bindmans infatti rappresenta diverse organizzazioni palestinesi, che sono state tra quelle che si sono rivolte a Khan chiedendo di emettere mandati di arresto contro alti funzionari israeliani. Uno dei soci dello studio, Taib Ali, è il direttore del “Centro internazionale per la giustizia per i palestinesi”, un organismo con sede a Londra molto attivo sulla scena giuridica internazionale contro Israele. Un altro partner dell’ufficio è Alice Hardy, rappresentante dell’organizzazione palestinese per i diritti umani Al Haq con sede a Ramallah. Queste due organizzazioni palestinesi, strettamente legate allo studio legale Bindmans, hanno presentato numerosi ricorsi al Tribunale dell’Aja sulla questione della Palestina, e inoltre lo studio è anche associato al fratello di Khan, Imran Ahmed Khan. Lo stesso Imran Ahmed Khan, ex parlamentare britannico, è stato condannato per reati sessuali ed è stato espulso dal suo partito e condannato a 18 mesi di carcere, dopo essere stato riconosciuto colpevole di aver aggredito sessualmente un ragazzo di 15 anni

Iran: le uccisioni di Israele sono terrorismo

Un alto funzionario iraniano ha condannato gli assassinii di leader di Hamas e Hezbollah da parte di Israele come “terrorismo organizzato”, nelle osservazioni fatte oggi al vertice congiunto della Lega Araba e dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica. “Le operazioni concettualizzate con l’ingannevole dicitura di ‘uccisioni mirate’, durante le quali le e’lite palestinesi e i leader di altri Paesi della regione vengono uccisi uno per uno o in massa, non sono altro che illegalità e terrorismo organizzato”, ha dichiarato il primo vicepresidente Mohammad Reza Aref.

Idf: ufficiale di riserva ucciso da un missile anticarro a Gaza

Un ufficiale di riserva israeliano è morto a Jabaliya, nella nord della Striscia di Gaza. Lo rende noto l’Idf. Il maggiore Itamar Levin Friedman, 34 anni, era comandante della squadra dell’unità Eilat Lotr, è rimasto ucciso da un missile anticarro. Dall’inizio della guerra, 783 soldati dell’Idf sono stati uccisi.

Herzog domani negli Usa per incontrare Biden ma non Trump

Il presidente israeliano, Isaac Herzog, incontrerà Joe Biden domani alle 11 ora locale (le 17 in Italia) alla Casa Bianca. Lo ha reso noto il suo ufficio al Times of Israel, precisando che all’incontro non è prevista la presenza della vice presidente, Kamala Harris. Secondo il sito israeliano, inoltre Herzog non incontrerà il presidente eletto, Donald Trump, durante la sua visita negli Stati Uniti.

Blinken incontra oggi a Washington il ministro israeliano Dermer

Il ministro israeliano per gli Affari strategici, Ron Dermer, incontrerà oggi a Washington il segretario di Stato americano, Antony Blinken. Lo ha reso noto il dipartimento di Stato, precisando che il faccia a faccia si terrà alle 17 ora locale (le 23 in Italia). L’incontro si svolgerà due giorni dopo la decisione del Qatar di sospendere il suo ruolo di mediazione nei negoziati sul cessate il fuoco a Gaza e sul rilascio degli ostaggi. Israele, intanto, ha fatto sapere oggi che ci sono stati progressi nei colloqui su un cessate il fuoco nella guerra in Libano.

Borrell: “L’Ue è sconvolta dai continui attacchi di Israele in Libano”

“L’Ue è sconvolta dai continui attacchi dell’Idf in Libano, con decine di vittime, tra cui 7 bambini ad Almat, a nord di Beirut e lontano dalle aree di Hezbollah. Nessuno, incluso l’Idf, può essere indifferente all’elevato numero di civili uccisi. Chiediamo un cessate il fuoco immediato e il rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Lo scrive su X l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Josep Borrell.

(afp)

Smotrich: “Con Trump è l’ora di annettere la Cisgiordania”

Per Israele, dopo la vittoria elettorale di Donald Trump, è “arrivato il momento” di annettere la Cisgiordania. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, durante una riunione di Sionismo Religioso, il partito di estrema destra di cui è leader. Nel suo discorso, secondo quanto riferito da Haaretz, Smotrich ha sottolineato che già durante il precedente mandato presidenziale di Trump Israele è stato “a un passo dall’applicare la sovranità sugli insediamenti in Giudea e Samaria (la Cisgiordania, ndr) e ora è arrivato il momento di farlo”. Smotrich ha quindi accolto con favore la vittoria di Trump, sottolineando che il candidato repubblicano ha avuto la meglio “sull’establishment, le elite e le celebrità”. “Dopo anni in cui, purtroppo, l’attuale amministrazione Biden ha scelto di interferire nella democrazia israeliana e si è rifiutata di collaborare con me in qualità di ministro delle Finanze israeliano, la vittoria di Trump porta anche un’importante opportunità”, ha detto Smotrich, aggiungendo che “il 2025 è l’anno della sovranità sulla Giudea e Samaria. I nuovi nazisti devono pagare un prezzo attraverso la terra che verrà loro sottratta in modo permanente, sia a Gaza che in Giudea e Samaria”.

Intenso lancio di razzi dal Libano su Haifa e Galilea: 90 in 15 minuti

Un intenso lancio di razzi dal Libano, più di 90, sulla Baia di Haifa e sulla Galilea è stato intercettato in parte dall’Idf. A Kiryat Ata una stazione dei bus è stata colpito da un colpo diretto, ci sono danni ad abitazioni e automobili, un adolescente e altre due persone sono rimaste ferite dalle schegge. Il sindaco di Haifa, Yona Yahav, ha dichiarato a Channel 12 che il numero di razzi lanciati su Haifa è stato uno dei più alti da quando Hezbollah ha iniziato ad attaccare le comunità del nord, l’8 ottobre 2024.

(reuters)

Media: gli Usa hanno presentato a Abu Mazen il piano per la tregua a Gaza

Gli Stati Uniti hanno presentato al presidente dell’autorità palestinese Abu Mazen una proposta sulla futura amministrazione della Striscia di Gaza con la partecipazione dell’Anp, ma non soggetta ad essa. Abu Mazen non ha ancora dato una risposta, ma intanto trapela che non sarebbe di suo gradimento. Lo riferisce Channel 12. Durante un incontro a Ramallah, il sottosegretario di Stato Usa Barbara Leaf, ha dato ad Abu Mazen quello che in gergo viene chiamato un “no paper”: il punto principale è la creazione di una ‘delegazione internazionale temporanea’ per breve tempo, che sarà chiamata dall’Anp ad assumere l’amministrazione di Gaza.

Al Sisi ai leader arabi: “Per l’Egitto la pace è un imperativo”

“L’Egitto, che ha assunto la responsabilità di avviare il cammino della pace nella regione decenni fa e che ha perseverato nel proteggerla, anche di fronte a numerose sfide, rimane fermo nel suo impegno verso la pace come imperativo strategico e unica via percorribile per il futuro”: lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi parlando al vertice congiunto della Lega Araba e dell’Organizzazione per la cooperazione islamica a Riad come riporta un video rilanciato su X dall’emittente al-Qaera. Nel rivolgersi “non solo ai popoli arabi e islamici, ma anche ai leader e ai popoli di tutto il mondo”, Sisi – come riporta un testo diffuso dall’Ufficio stampa governativo egiziano – ha aggiunto che: “Nonostante la gravità della situazione attuale, restiamo aggrappati alla speranza, fiduciosi che esista ancora un’opportunità per salvare la nostra regione e il mondo dalle pratiche delle epoche oscure”.

Lufthansa sospende i voli per Tel Aviv fino al 25 novembre

Lufthansa ha comunicato di aver esteso la sospensione dei voli per Tel Aviv fino al 25 novembre, poicheé Israele è in guerra a Gaza e in Libano. “Le compagnie aeree del gruppo Lufthansa Austrian Airlines, Brussels Airlines, Lufthansa e Swiss hanno deciso di estendere la sospensione dei voli per Tel Aviv fino al 25 novembre 2024 incluso”, ha affermato la compagnia in una nota aggiungendo che i voli Eurowings per Tel Aviv sono sospesi fino al 30 novembre.

Taani: “Nuovi aiuti dall’Italia a Gaza”

Prosegue il programma italiano ‘Food for Gaza’ che ” funziona perché ha l’appoggio sia dell’autorità palestinese che degli israeliani e ci avvaliamo della collaborazione del regno di Giordania”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani a margine della presentazione dell’evento “Napoli capitale del Mediterraneo: sviluppi e prospettive”, che si terrà in occasione del 50° Anniversario dalla fondazione del Corpo Consolare di Napoli. “Ieri sera – ha spiegato il ministro – ho parlato con Cindy Hensley McCain che guida il Wourld food programme la struttura delle Nazioni Unite che sfruttiamo per portare beni alimentari. A breve partiranno 15 tir di aiuti da Genova, che si fermeranno a Ravenna per arrivare in Israele ma nel frattempo manderemo altro materiale per via aerea, materiale sanitario e alimentare”.

Borrell: “Condanno i raid di Israele a Gaza, si parla di pulizia etnica”

Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, condanna “con forza l’ultimo attacco israeliano a Jabalia, a Gaza” che ha provocato “molte vittime civili”. “Le parole – scrive su X – ‘pulizia etnica’ sono sempre più usate per descrivere ciò che sta accadendo nel nord di Gaza. La realtà quotidiana degli sfollamenti forzati viola il diritto internazionale”. “Anche l’uso della fame come arma di guerra è contrario al diritto internazionale umanitario” ricorda l’Alto rappresentante, aggiungendo che “secondo l’allarme dell’Ipc delle Nazioni Unite (classificazione delle fasi di sicurezza alimentare, ndr), c’è una forte probabilità che la carestia si diffonda nel nord di Gaza”. Borrell chiede che “questa catastrofe provocata dall’uomo” sia “evitata”. “Israele, in quanto potenza occupante – aggiunge – ha l’obbligo di agire facendo entrare gli aiuti. Spetta alla comunità internazionale e ai principali alleati di Israele adottare misure urgenti per porre fine alle sofferenze dei palestinesi e liberare gli ostaggi. Come sottolineato nel rapporto dell’Ipc, l’azione di tutte le parti è necessaria entro pochi giorni e non settimane”.

Francia: presto nuove sanzioni contro i coloni israeliani violenti

Il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha annunciato che presto potrebbero entrare in vigore nuove sanzioni contro i coloni israeliani violenti. Parlando al Forum per la pace di Parigi, Barrot ha dichiarato che ”abbiamo avuto un ruolo determinante nell’istituzione del regime di sanzioni della Ue che è già stato attivato due volte e che potrebbe essere attivato una terza volta a breve”. “Riteniamo che questi coloni violenti e queste intense attività di insediamento siano illegali e che ciò debba cessare nell’interesse di Israele e della sua sicurezza”, ha aggiunto il capo della diplomazia francese.

Il premier del Libano: “Ci minaccia una crisi senza precedenti”

Una crisi “senza precedenti” minaccia l’esistenza del Libano. Lo ha detto il primo ministro libanese Najib Mikati che durante un vertice della Lega Araba a Riad ha anche invitato la comunita’ internazionale a “continuare a inviare aiuti al Libano” e a porre fine a qualunque ingerenza straniera nel Paese.

Erdogan: “Israele vuole occupare Gaza e la Cisgiordania”

“Israele punta a stabilirsi a Gaza e porre fine all’esistenza dei palestinesi in Cisgiordania, sostanzialmente occupando queste zone”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante il suo intervento al vertice della Lega Araba e dell’Organizzazione per la Cooperazione islamica a Riad, trasmesso dalla tv di Stato Trt. Erdogan ha criticato il sostegno occidentale allo Stato ebraico, invitando il mondo musulmano all’unità contro Israele. Il leader turco ha poi proposto un blocco commerciale e un embargo sulla vendita di armi, lanciando un appello alla comunità internazionale per riconoscere lo Stato palestinese.

Media: il direttore generale del ministero Difesa annuncia di volersi dimettere

Il direttore generale del ministero israeliano della Difesa, Eyal Zamir, ha informato il nuovo ministro della Difesa, Israel Katz, dell’intenzione di volersi dimettere, ma per il momento resterà al suo posto. Lo ha riferito il sito del Jerusalem Post, mentre il Times of Israel ha riportato che la richiesta è stata avanzata da Zamir durante un incontro di lavoro che si è tenuto stamane con Katz. “Su richiesta del ministro della Difesa, è stato concordato che in questo momento il direttore generale continuerà a ricoprire il suo incarico”, ha affermato il ministero in una nota. Zamir era stato nominato dall’ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, l’anno scorso. La scorsa settimana Gallant è stato rimosso dal primo ministro Benjamin Netanyahu.

Mohammed bin Salman chiede la tregua per Gaza e Libano

Il sovrano de facto dell’Arabia Saudita ha chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza e in Libano in occasione del vertice congiunto della Lega Araba e dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica. Il principe ereditario Mohammed bin Salman ha detto che la comunita’ internazionale deve “fermare immediatamente le azioni israeliane contro i nostri fratelli in Palestina e in Libano”, condannando la campagna di Israele a Gaza come “genocidio”.

Unicef: in totale uccisi almeno 200 bambini in Libano

I terribili attacchi di ieri in Libano hanno ucciso almeno altri 7 bambini, facendo salire il bilancio a oltre 200 dall’ottobre 2023. Secondo il diritto internazionale umanitario, i bambini non devono mai essere un bersaglio. La loro protezione è un obbligo legale. Un cessate il fuoco è imperativo per porre fine a questa violenza devastante”. Lo afferma Unicef Libano su X.

Hezbollah: “Nessuna proposta ufficiale di cessate il fuoco”

Il portavoce di Hezbollah, Mohammed Afif, ha affermato di non aver ricevuto alcuna proposta ufficiale di cessate il fuoco e che il gruppo ha armi e rifornimenti sufficienti per combattere una lunga guerra con Israele. Lo riporta il Times of Israel. Afif sostiene che le forze israeliane non sono riuscite a mantenere il territorio dopo sei settimane dall’inizio dell’invasione via terra, sottolineando quello che ha definito il fallito tentativo israeliano della scorsa settimana di entrare nella città meridionale di Khiam: “Finché non si riesce a controllare le aree sul terreno, non si raggiungeranno i propri obiettivi politici”, ha affermato.
Israele, riferisce ancora il Times, afferma di non avere intenzione di occupare i villaggi libanesi per lunghi periodi o di spingersi più in profondità nel Libano.

Idf: dopo il lancio 50 razzi sulla Galilea, ordinata l’evacuazione di villaggi in Libano

Dopo l’intenso lancio di razzi sulla Galilea, il portavoce in lingua araba dell’Idf ha invitato i residenti di decine di villaggi nel sud del Libano a lasciare le loro case “immediatamente” a causa dell’attività militare nella zona. Secondo il messaggio, “qualsiasi casa che Hezbollah utilizzata per i propri scopi verrà attaccata”.

Erdogan a Riad per il vertice sulle guerre a Gaza e in Libano

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, è arrivato a Riad per partecipare al vertice congiunto della Lega Araba e dell’Organizzazione per la cooperazione islamica che riguarderà principalmente la situazione a Gaza e in Libano. Lo riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara, pubblicando una foto di Erdogan all’arrivo in Arabia Saudita.

Idf annuncia l’espansionedell’area umanitaria di Gaza

L’Idf annuncia l’espansione dell’area Umanitaria a Gaza, che ora include: ospedali da campo istituiti dall’inizio della guerra, complessi di tende, forniture di rifugi e provviste di cibo, acqua, medicine e attrezzature mediche”, lo scrive l’esercito di Israele su Twitter. “L’operazione è stata coordinata dal Ccogat in cooperazione con la comunità internazionale. Idf continuerà a lavorare per raggiungere gli obiettivi della guerra, tra cui lo smantellamento di Hamas e la restituzione di tutti gli ostaggi”.

Il ministro degli Esteri israeliano: “Non realistica l’ipotesi della creazione di uno Stato palestinese”

La creazione di uno Stato palestinese sovrano è al momento un’ipotesi “non realistica”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, chiarendo la posizione di Tel Aviv sulla creazione di uno Stato palestinese in cambio di una normalizzazione con i Paesi arabi. “Non penso che oggi questa posizione sia realistica e noi dobbiamo essere realistici”, ha affermato Saar, aggiungendo che un eventuale Stato palestinese sarebbe in realtà “uno Stato di Hamas”.

Idf: lanciati 50 razzi dal Libano su Israele

L’esercito israeliano (Idf) ha rilevato questa mattina nello spazio aereo del Paese 50 razzi provenienti dal Libano dopo che le sirene d’allarme erano risuonate nelle zone dell’Alta e della Galilea occidentale: lo ha reso noto l’Idf su Telegram. Alcuni razzi sono stati intercettati e altri sono caduti nell’area, si legge in un comunicato.

Idf: colpito un deposito di munizioni di Hezbollah in Siria

Un attacco israeliano ha preso di mira un deposito di munizioni di Hezbollah nella provincia siriana di Homs, L’agenzia ufficiale siriana Sana parla di una “aggressione israeliana” nella Siria centrale, nei dintorni di Chinchar, a sud di Homs“, il giorno dopo un attacco vicino a Damasco

Hezbollah: l’Idf non occupa nessun]villaggio libanese

Dopo 45 giorni di sanguinosi combattimenti, il nemico non è ancora riuscito a occupare un solo villaggio libanese”. Lo ha detto il portavoce di Hezbollah, Mohammad Afif, in conferenza stampa. Critica aperta dal movimento islamista libanese all’operato dell’esercito israeliano, da quando ha lanciato le operazioni di terra transfrontaliere a fine settembre. “Diciamo ai nemici che non vincerete la vostra guerra con attacchi aerei”, proseguito Afif, sottolineando che le affermazioni di Israele su un significativo calo delle scorte di missili di Hezbollah sono “solo bugie”. “Le nostre forze in prima linea hanno abbastanza equipaggiamento per una lunga guerra”, ha affermato il portavoce, insistendo sul fatto che il rapporto del suo gruppo con l’esercito nazionale libanese “rimarrà forte”. Infine Afif ha valutato che le manifestazioni contro Israele in tutto il mondo indicano che “Israele è isolato”.

(reuters)

Taiwan esclude ruoli in esplosioni cercapersone in Libano

La procura di Taiwan ha escluso il coinvolgimento di individui e società dell’isola nel caso di settembre dei cercapersone fatti esplodere per colpire i militanti di Hezbollah in Libano. “La nostra indagine ha verificato che nessun cittadino o azienda nazionale era coinvolto negli incidenti di detonazione dei cercapersone di alto profilo in Libano”, hanno affermato i procuratori di Taiwan in una dichiarazione al termine di un’indagine durata circa due mesi, secondo i media locali.

La Turchia smentisce l’invio del petrolio a Israele

Il ministero dell’Energia turco ha smentito categoricamente che le infrastrutture turche siano utilizzate per inviare petrolio a Israele. A finire nel mirino dei critici del presidente turco Recep Tayyip Erdogan è stato il porto di Ceyhan, località della costa sud del Paese dove sono situati un porto commerciale e importanti infrastrutture energetiche che consentono di collegare il Mediterraneo alla Georgia e all’Azerbaigian. “Le accuse sono totalmente infondate. Le compagnie che usano il terminale di Ceyhan hanno rispettato la decisione della Turchia di sospendere i rapporti economici con Israele. Non c’e’ stato nessun carico verso lo Stato ebraico”, si legge in un comunicato del ministero. Le accuse nei confronti del governo Erdogan sono arrivate dopo che lo scorso maggio il leader turco ha annunciato l’azzeramento dei rapporti economici e commerciali con Israele. Lo stesso Erdogan ha rivendicato la scorsa settimana che con le sanzioni allo Stato ebraico la Turchia ha rinunciato a 9,5 miliardi di dollari di interscambio commerciale.

Israele: “Nessun avvertimento prima degli attacchi di Amsterdam”

Israele smentisce che ci sia stata una mancanza di coordinamento tra gli organi di intelligence e il Consiglio per la sicurezza nazionale nei giorni prima delle aggressioni dei tifosi israeliani del Maccabi ad Amsterdam. “Prima dei disordini ad Amsterdam, il Consiglio non ha ricevuto alcuna informazione o raccomandazione dai vari organi che spingesse a sconsigliare il viaggio”, afferma l’organismo in una nota diffusa dal Times of Israel.

Iran: “Le relazioni tra Teheran e Baghdad sono strategiche”

“Le relazioni Teheran-Baghdad sono strategiche e privilegiate e l’Iran considera la sicurezza dell’Iraq come la propria sicurezza”: lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, durante un incontro con il Consigliere per la Sicurezza Nazionale iracheno in visita nel Paese, Qasim al-Araji. Lo riporta l’Irna. Araghchi ha sollecitato l’attuazione degli accordi bilaterali in materia di sicurezza sulla aree di confine comuni del Kurdistan, dove i dissidenti curdi iraniani e le forze armate iraniane si sono scontrati più volte. Il funzionario iracheno, da parte sua, ha affermato che qualsiasi misura contro la sicurezza dell’Iran dovrà affrontare la risposta di Baghdad e della regione del Kurdistan. Secondo quanto riferito, le due parti hanno parlato anche degli attacchi lanciati contro Israele dalla coalizione della Resistenza Islamica in Iraq sostenuta dall’Iran.

Iran: “Trump ponga fine al genocidio palestinese”

Donald Trump dovrebbe “porre fine” al conflitto nella Striscia di Gaza, dove proseguono le operazioni militari israeliane contro Hamas avviate dopo l’attacco del 7 ottobre 2023 in Israele. Lo ha detto il portavoce della diplomazia iraniana Esmaeil Baghaei. Il presidente eletto degli Stati Uniti, ha affermato, dovrebbe “mettere fine al continuo genocidio” nell’enclave palestinese.

Israele: progressi nei negoziati per il cessate il fuoco in Libano

Il ministro degli esteri israeliano ha affermato questa mattina che ci sono “progressi sul fronte dei negoziati per il cessate il fuoco in Libano” spiegando che su questo Netanyahu è a lavoro con l’amministrazione americana.

Israele, nessun avvertimento prima di attacchi Amsterdam

Israele smentisce che ci sia stata una mancanza di coordinamento tra gli organi di intelligence e il Consiglio per la sicurezza nazionale nei giorni prima delle aggressioni dei tifosi israeliani del Maccabi ad Amsterdam.
“Prima dei disordini ad Amsterdam, il Consiglio non ha ricevuto alcuna informazione o raccomandazione dai vari organi che spingesse a sconsigliare il viaggio”, afferma l’organismo in una nota diffusa dal Times of Israel.

Medioriente: Baerbock, su aiuti umanitari Israele non mantiene promesse

“Mai negli ultimi 12 mesi sono arrivati così pochi aiuti alla Striscia di Gaza come adesso. Il diritto di Israele all’autodifesa è limitato dal diritto internazionale umanitario. Questo include il fatto che l’accesso umanitario deve essere garantito in ogni momento e non deve mai diventare un mezzo di guerra. Più volte sono state fatte promesse che non sono state mantenute”. Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock. “In seguito alle nostre forti pressioni e all’ordine della Corte internazionale di giustizia, il governo israeliano ha voluto ‘inondare Gaza di aiuti umanitar’. Ed è questo che deve avvenire, senza scuse. È su questo che deve misurarsi il governo israeliano, nonostante tutte le difficili valutazioni e i dilemmi”, ha detto ancora Baerbock, che ha chiesto “l’apertura di tutti i valichi di frontiera verso Gaza per gli aiuti umanitari”.

Missili dallo Yemen e droni da Iraq, Idf respinge attacchi

Un missile balistico lanciato contro Israele dallo Yemen è stato intercettato dalle difese aeree ed è caduto fuori dallo spazio aereo israeliano. Frammenti di un missile intercettore sono però cadute a Beit Shemesh, innescando un piccolo incendio una ventina di chilometri a sud-ovest di Gerusalemme. Inoltre, la “Resistenza islamica in Iraq”, una coalizione di gruppi armati filo-iraniani, ha rivendicato quattro attacchi con droni, effettuati questa mattina contro “obiettivi essenziali” nel nord e nel sud di Israele. Da parte sua, l’esercito israeliano ha dichiarato di essere “riuscito a intercettare quattro droni che si avvicinavano a Israele da est” nella notte tra domenica e lunedì. “Due di loro sono stati intercettati prima di entrare in territorio israeliano”, si legge in un comunicato militare.

Il figlio di Netanyahu: lo Shin Bet ha provato a rovesciare il governo

Yair Netanyahu, uno dei figli del primo ministro israeliano, ha accusato con una serie di post su X lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno, di aver tentato di rovesciare il governo. Il riferimento è alle indagini in corso presso l’ufficio di Netanyahu in merito a fughe di notizie di documenti di intelligence classificati e alle secondo cui i verbali delle riunioni risalenti all’inizio della guerra sarebbero stati manipolati. “Abbiamo avuto un colpo di Stato contro la scelta democratica del popolo da parte dei procuratori, dei media e dei tribunali”, ha detto riferendosi alle accuse di corruzione per cui il Netanyahu è sotto processo. “Ma non abbiamo ancora avuto un colpo di Stato contro la scelta democratica del popolo da parte dello Shin Bet e dell’esercito”, ha aggiunto parlando di “Repubblica delle banane come il Sud America negli anni ’60”.

(reuters)

L’Idf: abbattuti 4 droni provenienti dall’Iraq

L’Idf ha dichiarato di aver abbattuto durante la notte quattro droni lanciati verso Israele “da est”, il termine in codice per indicare l’Iraq. Secondo quanto affermato dall’esercito, due droni sono stati intercettati prima di entrare nello spazio aereo israeliano. Lo riporta il Times of Israel. La Resistenza islamica in Iraq, sostenuta dall’Iran, si è assunta la responsabilità del lancio dei droni.

Manifestazioni a New York davanti all’albergo che ospita il presidente israeliano Herzog

Decine di manifestanti filo-palestinesi hanno manifestano fuori da un hotel di New York dove alloggia il presidente israeliano, Isaac Herzog, che si trova negli Stati Uniti per l’annuale Assemblea generale delle Federazioni ebraiche del Nord America e domani dovrebbe incontrare Joe Biden. Lo riporta The Times of Israel. Alcune migliaia di dimostranti, intanto, si sono radunati allo stadio di baseball Nationals Park di Washington per una manifestazione pro-Israele. “L’energia nell’aria è palpabile”, ha detto alla folla Michael Herzog, ambasciatore di Israele negli Stati Uniti. “Tutti noi, tutti voi, siete una chiara espressione dell’unità, della solidarietà e della resilienza del popolo ebraico”, ha aggiunto.

Attacco contro il campo profughi di Nuseirat a Gaza, 6 morti

Almeno sei persone sono state uccise e altre due ferite nei bombardamenti israeliani contro il campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, ha detto lunedì l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa.
Secondo Wafa, le forze israeliane hanno bombardato una tenda di sfollati di Gaza a Nuseirat domenica notte, provocando due morti e due feriti. L’agenzia ha indicato che un secondo attacco è avvenuto ore prima nello stesso campo profughi, provocando almeno quattro morti, tra cui un minore, e ferendo diverse persone.

(afp)

Da capo esercito Israele ok all’espansione dell’offensiva di terra in Libano

Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano Herzi Halevi ha approvato l’espansione dell’invasione via terra nel sud del Libano meridionale, riferisce l’emittente statale israeliana Kan. Funzionari militari e di sicurezza dello Stato ebraico – riferisce Kan – hanno preso in considerazione l’idea di annunciare la fine dell’offensiva di terra la scorsa settimana ma Halevi ha dato luce verde a nuovi ordini per espandere l’assalto, che potrebbe includere altre migliaia di soldati.

Idf, ucciso un importante comandante della Jihad a Gaza

Un importante comandante della Jihad islamica palestinese è stato ucciso in un attacco aereo nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato l’Idf, precisando che Muhammad Abu Saheel, capo delle operazioni della Jihad islamica, è morto in un attacco condotto da aerei da combattimento contro una sala di comando situata all’interno di un’ex scuola nel nord di Gaza.

Iran, espellere Israele da Onu dopo raid in Siria

Il ministero degli Esteri iraniano chiede un embargo sulle armi nei confronti di Israele e l’espulsione del Paese dalle Nazioni Unite a seguito del raid delle forze israeliane a Damasco. Il portavoce Esmaeil Baghaei ha affermato che Teheran “ha condannato fermamente l’aggressivo attacco condotto oggi contro un edificio residenziale” nella zona di Damasco. L’attacco a un appartamento di Hezbollah ha ucciso nove persone, secondo l’agenzia di stampa Shams. Tra i morti anche un comandante di Hezbollah, afferma il war monitor dell’Osservatorio siriano per i diritti umani.





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