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Il venerdì nero dei trasporti

Il venerdì nero dei trasporti



Per la giornata di domani è stato indetto uno sciopero generale nazionale del trasporto pubblico italiano, senza alcuna fascia di garanzia. Sarà il tredicesimo sciopero in 289 giorni. Organizzato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, la protesta comincerà alle 5:30 di venerdì 8 novembre e continuerà per 24 ore; è stata inoltre indetta una manifestazione a Roma davanti al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.

Le sigle sindacali affermano che la contestazione «si è resa inevitabile dopo aver preso atto che le associazioni datoriali perseverano nel loro atteggiamento di indifferenza. Dopo gli scioperi di luglio e settembre non abbiamo ricevuto nessuna convocazione per giungere a una soluzione della vertenza. A questo punto vista l’irresponsabilità delle controparti serve un intervento deciso del governo e del ministero dei Trasporti che prendano in carico la situazione». Le richieste sono «un rinnovo contrattuale con un incremento economico in linea con l’aumento del costo della vita, vogliamo rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, nonché sensibilizzare il ministero degli Interni e il ministero delle Infrastrutture e Trasporti per individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni».

Motivazioni nobili, non vi è dubbio, tuttavia colpisce il fatto che tali scioperi vengano sempre indetti il venerdì, alimentando le voci di coloro che vedono nel «weekend lungo» la vera motivazione della protesta, e non la difesa dei diritti dei lavoratori. D’altro canto i disservizi di domani andranno a colpire – come sempre – le persone che usufruiscono dei mezzi pubblici per recarsi sul posto di lavoro.

Fortunatamente, i sindacati fanno sapere che «sarà garantito, durante le fasce orarie previste a livello locale, l’utilizzo del 30% del personale viaggiante e i servizi assolutamente indispensabili per la generalità degli utenti, come collegamenti con porti e aeroporti nonché quelli specializzati di particolare rilevanza sociale quali trasporto dei disabili e scuola bus per materne e elementari». Negli orari di punta di entrata e uscita del lavoro dovrebbe quindi essere garantito almeno una parte del servizio.





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