Il 31 ottobre la Commissione europea ha aperto un’inchiesta sulla piattaforma cinese di commercio online Temu, accusata di non fare abbastanza contro la vendita di prodotti illegali e potenzialmente pericolosi.
“Vogliamo assicurarci che i prodotti siano conformi agli standard dell’Unione europea e non mettano a rischio i consumatori”, ha affermato in un comunicato la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager.
Non è stata fissata alcuna scadenza per l’inchiesta. Se sarà giudicata colpevole, Temu potrebbe essere multata fino al 6 per cento del suo fatturato annuale in base al nuovo Digital services act (Dsa).
Temu, che si sta diffondendo rapidamente in Europa grazie a una strategia di prezzi bassi, è la versione internazionale dell’azienda cinese di commercio online Pinduoduo, fondata nel 2015.
La piattaforma ha reagito all’apertura dell’inchiesta impegnandosi a collaborare con la Commissione europea.
“Temu prende molto sul serio gli obblighi previsti dal Dsa e continuerà a investire risorse nella protezione dei consumatori”, ha dichiarato un portavoce.
L’apertura dell’inchiesta arriva dopo vari avvertimenti e richieste di spiegazioni da parte di Bruxelles.
Riguarderà “i sistemi messi in atto per limitare la vendita di prodotti illegali o contraffatti, tra cui farmaci, prodotti chimici e giocattoli potenzialmente pericolosi”, ha precisato la Commissione europea.
Esaminerà anche “i rischi di un approccio che punta a creare dipendenze, anche attraverso programmi di ricompensa in forma ludica”.
Nel maggio scorso alcune associazioni europee di consumatori avevano presentato una denuncia contro Temu.
Alla fine di settembre sei paesi dell’Unione europea, tra cui la Francia e la Germania, avevano chiesto un giro di vite contro la piattaforma.