Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani è arrivato a Tel Aviv. Previsti incontri con il primo ministro israeliano Netanyahu, il ministro degli Esteri Katz e il premier palestinese Mustafa.
Israele ieri ha attaccato una società finanziaria a Beirut sud, Hezbollah ha lanciato circa 200 razzi. Decine di morti nei raid sul nord di Gaza. L’Iran teme la reazione di Israele: “A Cesarea non siamo stati noi”. Fuga di notizie sui piani della rappresaglia contro Teheran.
Israele, stop di tutti i voli sull’aeroporto di Tel Aviv
Le autorità israeliane hanno annunciato lo stop di tutti i voli sull’aeroporto internazionale di Ben Gurion a Tel Aviv “in coordinamento con le autorità militari”.
Unrwa; “Israele continua a bloccare gli aiuti nel nord di Gaza”
Le autorità israeliane continuano a impedire alle missioni umanitarie di raggiungere le zone del nord di Gaza con rifornimenti essenziali, tra cui medicinali e cibo, per le persone sotto assedio: lo ha affermato il capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi Unrwa Philippe Lazzarini su X.
Gli ospedali sono stati colpiti e sono senza elettricità, mentre i feriti sono lasciati senza cure, ha dichiarato Lazzarini. “I rifugi rimasti dell’Unrwa sono così sovraffollati che alcuni sfollati sono ora costretti a vivere nei bagni. Secondo i resoconti, le persone che tentano di fuggire vengono uccise e i loro corpi abbandonati sulla strada. Anche le missioni per salvare le persone da sotto le macerie vengono negate”, ha aggiunto.
Hamas: “Uccisa donna ostaggio a Gaza”
Una donna ostaggio “è stata recentemente uccisa nel nord della Striscia di Gaza, in circostanze misteriose, in una delle zone di combattimento”. Lo riporta l’emittente Al Jazeera, citando una fonte delle Brigate Al-Qassam, il braccio armato di Hamas. “Le circostanze dell’incidente – ha aggiunto la fonte – sono oggetto di indagine e non intendiamo pubblicare il nome della prigioniera morta per motivi di sicurezza”.
Arrestati 7 israeliani a Haifa: spiavano per l’Iran
Sette israeliani sono stati arrestati con l’accusa di spionaggio per l’Iran. Secondo l’accusa hanno svolto centinaia di missioni per Teheran e sono tutti ebrei residenti ad Haifa. Tra di loro anche un soldato accusato di diserzione e due minorenni. La procura ha anche diffuso i nomi dei sospettati maggiorenni: Azis Nisanov, Alexander Sadykov, Vyacheslav Gushchin, Yevgeny Yoffe e Yigal Nissan.
Sono accusati di aver fotografato e raccolto informazioni su basi e strutture dell’Idf, tra cui il quartier generale della difesa di Kirya a Tel Aviv e le basi aeree di Nevatim e Ramat David, così come i siti della batteria Iron Dome.
La base di Nevatim è stata presa di mira in entrambi gli attacchi missilistici iraniani quest’anno, e Ramat David è stata presa di mira da Hezbollah.
I sospettati, riporta il Times of Israel, sono anche accusati di aver ricevuto mappe di siti strategici dai loro mandanti, tra cui la base di Golani colpita in un attacco di droni all’inizio di questo mese. Alcuni avrebbero spiato per l’Iran negli ultimi due anni e tutti dall’inizio della guerra. Le informazioni sono state pagate centinaia di migliaia di dollari, alcuni dei quali in criptovaluta. Secondo l’ufficio del procuratore di Stato afferma che si tratta di uno dei casi più gravi degli ultimi anni.
Media: oggi nella Striscia di Gaza almeno 41 morti
Almeno 41 persone sono state uccise nei raid israeliani nella Striscia di Gaza da questa mattina, hanno riferito ad Al Jazeera fonti mediche a Gaza.
Delle 41 persone uccise, 33 erano a Jabalia, nel nord della Striscia, dove le forze israeliane hanno intrapreso un’intensa operazione militare da 17 giorni e da allora, aggiunge Al Jazeera, sono stati uccisi almeno 640 palestinesi.
Macron a Netanyahu: “Permettere all’Onu di svolgere il suo ruolo”
L’Onu deve svolgere “appieno il suo ruolo” nel sud del Libano per consentire il ritorno delle popolazioni civili. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
“Le Nazioni Unite devono svolgere appieno il loro ruolo nel sud del Libano, per consentire il ritorno delle popolazioni civili alle loro case, in sicurezza, su entrambi i lati della frontiera tra Libano e Israele”, ha detto il capo di Stato francese secondo quanto riferito dall’Eliseo. Il presidente della Repubblica ha chiesto al primo ministro israeliano di “preservare le infrastrutture, di proteggere la popolazione civile e di stabilire il più presto possibile un cessate il fuoco” in Libano.
Tajani al ministro Katz: “Serve il cessate il fuoco a Gaza e in Libano. Agevolate l’ingresso degli aiuti”
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha appena incontrato a Gerusalemme il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. “Al mio collega ho confermato la solidarietà e il sostegno del governo italiano sul tema del rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Dopo la scomparsa di Sinwar a Gaza riteniamo però che sia arrivato il momento di riaprire la strada alla politica e alla diplomazia: ho chiesto al governo di Israele di accelerare e agevolare l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza. Ho ringraziato Israele per aver deciso di collaborare con l’iniziativa italiana “Food for Gaza” assieme alla Autorità nazionale palestinese, ma adesso cibo e medicine devono entrare più velocemente a Gaza”, ha affermato il ministro Tajani, secondo quanto rendono noto fonti della Farnesina.
Tajani, che nel pomeriggio incontrerà anche il primo ministro Benjamin Netanyahu, ha anticipato al ministro Katz i messaggi che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riportato dalla sua missione in Giordania e Libano. “Noi crediamo che in Libano bisogna pianificare un’azione politica che rafforzi il governo libanese, per evitare il collasso definitivo del paese: anche in Libano come a Gaza bisogna andare verso un cessate il fuoco, non verso una intensificazione dei combattimenti”. Per Tajani “la scomparsa di Sinwar rappresenta un possibile punto di svolta, dobbiamo rilanciare l’azione politica e diplomatica sostenuta dagli Stati Uniti e da tutti gli stati arabi della regione”.
A Katz il ministro Tajani ha confermato che il Governo Italiano sarà sempre impegnato contro ogni delegittimazione dello Stato di Israele, alle Nazioni Unite e in particolare all’Assemblea generale Onu.
Gli Usa: “Non è interesse del Libano legare il proprio destino ad altre guerre”
Non è nell’interesse del Libano legare il proprio destino ad altre guerre in corso nella regione. Lo ha affermato l’inviato speciale Usa Amos Hochstein, arrivato a Beirut per una serie di incontri di alto livello mentre continua lo scontro diretto tra Israele e il gruppo sciita filo-iraniano.
“Legare il futuro del Libano ad altri conflitti nella regione non era e non è nell’interesse del popolo libanese”, ha dichiarato l’inviato Usa in una conferenza stampa dopo l’incontro con il presidente del Parlamento libanese Nabih Berri, alleato di Hezbollah, aggiungendo che gli Stati Uniti vogliono porre fine al conflitto “il prima possibile”.
La British Airways cancella i voli verso Israele fino a fine marzo
La British Airways non volerà da e verso l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv fino alla fine di marzo del prossimo anno. Lo ha annunciato la compagnia aerea citando la situazione di sicurezza in Israele.
Gli Usa: “La risoluzione 1701 non basta, stiamo elaborando una proposta”
L’inviato speciale degli Stati Uniti Amos Hochstein, oggi a Beirut, ha dichiarato che il semplice impegno del Libano e di Israele a rispettare la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite non è sufficiente e che gli Stati Uniti stanno lavorando per elaborare una formula per porre fine al conflitto una volta per tutte. Lo riportano i media internazionali.
L’Iran respinge le accuse di Beirut: “Non interferiamo negli affari del Libano”
L’Iran ha respinto le accuse del primo ministro libanese, Najib Mikati, secondo cui la Repubblica islamica sta interferendo negli affari interni del Paese dei cedri alla luce delle dichiarazioni rilasciate di recente dal presidente del Parlamento di Teheran, Mohammad-Bagher Ghalibaf.
“L’Iran non ha mai avuto intenzione di interferire negli affari interni del Libano e non ha mai agito in questo modo”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei, durante il suo consueto briefing settimanale, durante il quale ha parlato di “malinteso” riguardo le parole di Qalibaf. Quest’ultimo ha sostenuto in un’intervista a Le Figaro che Teheran è pronta a negoziare con Parigi un cessate il fuoco in Libano, scatenando l’irritazione di Mikati.
Libano: “Non esiste alternativa alla risoluzione 1701”
Il primo ministro ad interim del Libano, Najib Mikati, ha affermato che non esiste alternativa alla risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, ma ha aggiunto che potrebbero essere raggiunte “nuove intese” per implementarla: lo riporta una dichiarazione rilasciata dal suo ufficio lunedì come riporta Haaretz.
La risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza, adottata nel 2006, prevede che l’Onu incarichi una missione di mantenimento della pace per aiutare l’esercito libanese a mantenere la sua zona di confine meridionale con Israele libera da armi o personale armato diverso da quelli dello Stato libanese.
Blinken parte per tour della regione, pressing per la tregua a Gaza
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken partirà oggi alla volta del Medio Oriente, con l’intenzione di rinnovare gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi, giorni dopo l’uccisione da parte di Israele del leader di Hamas, Yahya Sinwar. Lo ha riferito il dipartimento di Stato, aggiungendo che durante il viaggio Blinken discuterà anche la necessità di raggiungere una soluzione diplomatica tra Israele ed Hezbollah.
Il capo della diplomazia americana parlerà anche di piani per il post-conflitto nella Striscia e sottolineerà la necessità di far arrivare ai civili palestinesi dell’enclave più aiuti umanitari.
Iran: “Atti malvagi di Israele riceveranno una ferma risposta”
“Il messaggio dell’Iran è chiaro. Qualunque atto malvagio del regime israeliano riceverà una ferma risposta e sceglieremo come rispondere”. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei.
“Qualunque Paese che dia un aiuto alle possibili aggressioni israeliane contro l’Iran sarà responsabile”, ha aggiunto il funzionario. “I Paesi della regione hanno imparato che salvaguardare la pace e la sicurezza regionale è un dovere di tutti noi e tutti subiranno le conseguenze di qualsiasi instabilità. I Paesi della regione non permetteranno mai a nessun Paese di usare il loro territorio per attaccare l’Iran”, ha sottolineato Baghaei. “Nonostante le differenze con alcuni Paesi della regione, l’Iran continua le sue consultazioni con tutti gli Stati regionali per stabilire la pace e la sicurezza nella regione. A tal fine, il ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, visiterà oggi il Kuwait e il Bahrein”, ha fatto sapere il funzionario.
Inviato Usa arrivato a Beirut per vedere Mikati e Berri
L’inviato speciale Usa Amos Hochstein è arrivato a Beirut. In agenda ci sono incontri con il premier ad interim del Libano, Najib Mikati, e il presidente del Parlamento Nabih Berri, alleato di Hezbollah.
Israele: “L’attacco all’Iran sarà approvato all’ultimo minuto”
Nella riunione del gabinetto israeliano di sicurezza politica, cominciato ieri sera e durato sei ore, alcuni ministri hanno contestato la “risposta debole” dell’Idf al lancio dal Libano del drone che sabato ha colpito Cesarea, anche se finora non è stato dichiarato pubblicamente se a subire danni sia stata effettivamente la residenza del premier. Lo riferiscono i media israeliani. Durante l’incontro non è stata discussa la questione dell’attacco all’Iran, né è stata chiesta l’autorizzazione a prendere decisione per il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro Yoav Gallant perché, secondo indiscrezioni, l’approvazione è già sostanziale: l’attacco non verrà approvato in una riunione ma all’ultimo momento, come è avvenuto con i raid contro gli Houthi e per l’eliminazione di Hasan Nasrallah.
Tajani a Tel Aviv, nella regione incontra Netanyahu, Katz e Mustafa
Antonio Tajani è in missione in Israele e Palestina per incontrare il primo ministro israeliano Netanyahu, il ministro degli Esteri Katz e il premier palestinese Mustafa. Il capo della Farnesina è atterrato a Tel Aviv poco dopo le 10 italiane e durante i colloqui ribadirà l’impegno dell’Italia per la pace, chiedendo un immediato cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, alla luce della recente scomparsa del leader di Hamas che potrebbe influenzare i negoziati su Gaza.
Alle istituzioni israeliane, riporta una nota della Farnesina, Tajani chiederà di facilitare immediatamente un maggiore afflusso di beni alimentari e sanitari a Gaza attraverso i valichi di frontiera. Sottolineerà inoltre il sostegno italiano alla soluzione “Due popoli – due Stati”, da sempre obiettivo prioritario del Governo in Medio Oriente.
Il ministro illustrerà la conferenza umanitaria sul Medio Oriente che domani aprirà il G7 a Pescara, il cui obiettivo è procedere rapidamente per la riabilitazione umanitaria di Gaza e del Libano. Proprio per questo Tajani affermerà nuovamente “la necessità di evitare una escalation in Libano, anche per garantire la sicurezza e l’incolumità dei contingenti Unifil nel Paese”.
Israele ha arrestato 18 palestinesi in Cisgiordania
Durante attacchi e incursioni notturne in Cisgiordania, l’esercito israeliano ha arrestato 18 palestinesi, tra cui due bambini e degli ex prigionieri. Lo riferiscono la Palestinian Prisoner’s Society e la Commission of Detainees and Ex-Detainees Affairs. Le incursioni sono state accompagnate da minacce e attacchi contro i residenti della Cisgiordania, oltre a vandalismo e distruzione di case, hanno affermato le due organizzazioni in una dichiarazione congiunta. Secondo fonti di stampa, tra cui Al Jazeera, più di 11.400 palestinesi sono stati arrestati nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est dal 7 ottobre 2023.
Inviato Usa a Beirut, sul tavolo condizioni per cessate il fuoco
L’inviato statunitense Amos Hochstein sarà oggi a Beirut per colloqui con funzionari libanesi sulle condizioni per un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. Lo riferisce Haaretz citando Reuters.
Wall Street Journal: Sinwar disse a Hamas di organizzarsi per dopo la sua morte
Al leader di Hamas Yahya Sinwar fu offerta subito dopo il 7/10 la possibilità di lasciare la Striscia di Gaza in cambio del permesso all’Egitto di negoziare per conto del gruppo terroristico un accordo sugli ostaggi: lo riporta il Wall Street Journal. Secondo il rapporto, con l’avanzare della guerra, Sinwar accettò l’idea che probabilmente sarebbe stato ucciso e, secondo i mediatori, suggerì al gruppo terroristico di scegliere un consiglio direttivo per governare e gestire la transizione dopo la sua morte. “Non sono sotto assedio, sono su suolo palestinese”, avrebbe detto Sinwar ai mediatori arabi in risposta alla proposta, subito dopo l’inizio della guerra scatenata dal massacro del 7 ottobre.
Il ministro israeliano Katz: continueremo a colpire finché Hezbollah non crollerà
Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che gli attacchi notturni al Libano sono stati un “attacco israeliano su vasta scala” che “ha preso di mira l’infrastruttura finanziaria di Hezbollah”. In una dichiarazione su X il ministro afferma che “Beirut è in fiamme”, sottolineando che “continueremo a colpire il proxy iraniano finchè non crollerà”. Sono stati visti enormi incendi sopra Beirut nelle ultime ore mentre oltre 15 edifici sono stati colpiti in seguito agli avvisi di evacuazione ai residenti. “Hezbollah ha pagato e continuerà a pagare un prezzo elevato per i suoi attacchi al nord di Israele e per i suoi lanci di razzi”, ha minacciato Katz.
Israele ha inviato agli Usa le sue condizioni per il cessate il fuoco in Libano
Israele ha condiviso le sue richieste di cessate il fuoco in Libano con gli Stati Uniti, trasmettendo un elenco di condizioni che desidera vengano soddisfatte prima di concederlo. Lo riporta il sito di notizie Axios sulla base delle informazioni fornite da due funzionari israeliani e due statunitensi. Nel dettaglio, Israele vuole la libertà per la sua aeronautica di operare nello spazio aereo del Libano e che all’esercito israeliano sia consentito di effettuare “esercitazioni attive” nel Libano meridionale contro Hezbollah. Entrambe le richieste contravvengono a una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che autorizza l’esercito libanese e le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite a far rispettare un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. Un funzionario statunitense ha detto ad Axios che né il Libano né la comunità internazionale accetterebbero probabilmente condizioni che “indebolirebbero drasticamente la sovranità del Libano”. La stessa fonte ha affermato che il documento è stato inviato alla Casa Bianca la scorsa settimana, in vista della visita programmata in Libano dell’inviato statunitense Amos Hochstein per oggi.
Austin: sistema missilistico Thaad installato in Israele
Il sistema missilistico statunitense Thaad è stato installato in Israele. Lo ha annunciato il Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin, fornendo gli ultimi aggiornamenti sul sistema antimissile avanzato Terminal High Altitude Area Defense. Austin non ha però detto se il Thaad fosse operativo, ma ha affermato che “siamo in grado di metterlo in funzione molto rapidamente e siamo in linea con le nostre aspettative”. La notizia è stata rilanciata da Al Jazeera. Di recente il Pentagono aveva confermato che gli Stati Uniti avrebbero schierato il sistema antimissile Thaad per far fronte alle minacce di rappresaglie iraniane.
L’Onu: “Panico diffuso a Beirut per gli attacchi israeliani alle filiali della banca Aqah”
Gli attacchi di Israele alle filiali della banca Aqah, che finanzia Hezbollah, ha causato “panico diffuso” a Beirut. Lo afferma il Coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il Libano, in un post su X. C’è stata una “breve finestra per mettersi in salvo” dopo che Israele ha emesso degli avvertimenti, aggiungendo che “intense esplosioni riecheggiano nel cielo notturno”, ha scritto Jeanine Hennis. “Ogni giorno, il Libano soffre di più. Ma anche in mezzo alla violenza crescente, le soluzioni restano disponibili. Se solo si riescono a cogliere le opportunità”, conclude la coordinatrice Onu nel suo post. Filmati diffusi sulla stampa libanese hanno mostrato persone in fuga dal centro di Beirut a piedi o in auto. Alcune famiglie hanno affermato di aver pianificato di trascorrere la notte all’aperto e di tornare a casa durante il giorno. L’agenzia di stampa statale libanese Nna ha inoltre segnalato esplosioni presso la filiale della banca vicino all’aeroporto internazionale Rafic Hariri di Beirut. Fino all’inizio dei raid intorno alle 23:45 ora locale, l’aeroporto aveva funzionato normalmente. Un volo da Dubai, previsto alle 23:59, è arrivato con 17 minuti di ritardo, quindi quando gli attacchi israeliani erano già cominciati.
Idf: colpita organizzazione che finanzia Hezbollah
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato che attacchi notturni su Beirut e sul Libano meridionale hanno colpito decine di siti collegati a un’organizzazione che finanzia il gruppo terroristico Hezbollah, al-Qard al-Hassan Association. Secondo quanto riferito da Times of Israel, sono state prese di mira le filiali di una banca senza licenza, considerata una delle principali fonti di denaro del gruppo. L’esercito israeliano afferma che Hezbollah detiene centinaia di milioni di dollari nelle filiali dell’associazione, compresi fondi direttamente associati a attività terroristiche del braccio militare del gruppo. I fondi vengono utilizzati per l’acquisto di armi e per il pagamento e la distribuzione degli stipendi agli agenti dell’ala militare di Hezbollah. L’Idf assicura di aver adottato misure estese per evitare danni ai civili, emettendo molteplici avvertimenti per l’evacuazione. In conclusione ha sottolineato gli attacchi facevano parte di “sforzi in corso per danneggiare le attività terroristiche di Hezbollah, interrompere le attività militari di Hezbollah e rendere difficile per Hezbollah ripristinare le sue capacità militari”.
Media: Israele esamina ‘nuove soluzioni’ per un accordo su ostaggi
Il portavoce del primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che durante la notte sono state discusse da alti funzionari “nuove idee” in merito a un accordo per la liberazione degli ostaggi detenuti a Gaza. Stando a quanto riporta Times Of Israel il portavoce ha affermato in una nota che le discussioni si sono tenute durante una riunione del gabinetto di sicurezza di alto livello, che si è conclusa circa otto ore dopo l’inizio previsto per le 19.30. “Durante l’incontro sono state avanzate nuove idee per esaminare la fattibilità di una proposta di rilascio degli ostaggi”, si legge nella dichiarazione. L’incontro, si tenuto presso la sede del Ministero della Difesa di Kirya a Tel Aviv. Gerusalemme starebbe cercando un’opportunità per concludere la guerra a Gaza con un accordo sugli ostaggi in seguito all’uccisione del leader di Hamas Yahya Sinwar.
Media israeliani: “Abbattuto drone lanciato dall’Iraq”
“Un velivolo senza pilota lanciato dall’Iraq è stato abbattuto dall’aeronautica dopo che sono risuonati gli allarmi dei droni nella valle del Giordano settentrionale”. Lo scrive il Times of Israel, citando fonti dell’esercito israeliano (Idf).
Gruppo finanziario Hezbollah minaccia ‘occhio per occhio’
“Occhio per occhio, dente per dente”. Così in una dichiarazione l’associazione al-Qard al-Hassan, braccio finanziario di Hezbollah, commenta l’attacco e afferma di aver adottato “tutte le procedure necessarie dall’inizio della guerra per salvaguardare i depositi e gli oggetti di valore e può confermare che sono al sicuro”. Lo riporta Al Jazeera.
Istituto Al-Qard al-Hassan: depositi sono al sicuro
L’istituto al-Qard al-Hassan, che Israele afferma essere il braccio finanziario di Hezbollah, afferma di aver adottato “tutte le procedure necessarie fin dall’inizio della guerra per salvaguardare i depositi e oggetti di valore e può confermare che non c’è da preoccuparsi, sono al sicuro”. La dichiarazione è stata rilasciata dopo che l’esercito israeliano ha annunciato di aver preso di mira gli uffici dell’istituto finanziario in tutto il Libano.
Idf: “In un giorno 200 razzi lanciati da Hezbollah contro Israele”
Hezbollah ha lanciato circa 200 razzi contro Israele nella giornata di ieri. Lo afferma l’Idf in un aggiornamento su Telegram. “Fino alle 23 (ora locale), circa 200 proiettili sono stati sparati dall’organizzazione terroristica Hezbollah dal Libano verso Israele”, si legge nell’aggiornamento.