Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ieri ha avuto un colloquio con Donald Trump, commenta così il lancio del drone contro la sua villa a Cesarea: “Alleati dell’Iran hanno tentato di uccidermi, un grave errore”. Teheran replica: “Non siamo coinvolti”. Sanguionoso attacco israeliano nel nord di Gaza dove – secondo fonti locali – 87 persone sono state uccise e si scava ancora tra le macerie. L’Idf annuncia di aver eliminato oltre 65 terroristi di Hezbollah in Libano e questa mattina ci sono stati nuovi raid nella periferia sud di Beirut. A Berlino un cittadino libico è stato arrestato, secondo le autorità pianificava attentati contro l’ambasciata israeliana. Il segretario di Stato americano Blinken martedì sarà in Israele.
Gallant: “Stiamo passando da sconfiggere Hezbollah ad annientarlo”
“Siamo passando effettivamente da una situazione di sconfitta del nemico ad una situazione di annientamento”. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, arrivato in visita ai militari al confine settentrionale con il Libano. “Stiamo facendo saltare in aria i tunnel, facendo saltare in aria i depositi di munizioni, smantellando Hezbollah”, ha proseguito Gallant nel suo intervento presso il quartier generale della 98esima Divisione, secondo quanto riferito dall’emittente Channel 12. “Abbiamo prigionieri, ci dicono cosa sta succedendo e che hanno una grande paura”, ha aggiunto Gallant, secondo cui Hezbollah “sta crollando” a causa dei “continui colpi che le stiamo sferrando a Beirut, Baalbach, Nabatia, Tiro e Sidone”.
Oxfam: 4 nostri ingegneri uccisi nell’attacco di Israele a Khan Yunis. L’Idf: stiamo facendo accertamenti
Quattro ingegneri che lavoravano con Oxfam sono rimasti uccisi in un attacco israeliano a Khan Yunis. Lo afferma la stessa organizzazione umanitaria, attiva nella Striscia di Gaza, citata dai media israeliani. Secondo Oxfam, i quattro si stavano dirigendo a svolgere lavori di riparazione delle infrastrutture idriche, preventivamente coordinati con le autorità israeliane, quando il loro veicolo, chiaramente segnalato, è stato bombardato. L’Idf ha affermato che “gli osservatori hanno identificato un certo numero di figure sospette ieri a un chilometro dal confine meridionale della Striscia di Gaza. Un carro armato ha sparato un proiettile per allontanarli”. L’esercito ha aggiunto che l’affermazione secondo cui le vittime erano ingegneri idraulici è nota all’esercito e che l’incidente è in fase di accertamento.
Israele: oggi 160 razzi dal Libano
Dalla scorsa mezzanotte circa 160 razzi sono stati lanciati dal Libano in direzione del territorio israeliano. Lo affermano le forze israeliane (Idf), come riportano i media locali.
L’Onu chiede lo stop immediato alla guerra. “Nel nord di Gaza è un incubo”
Il coordinatore delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, ha definito un “incubo” quello vissuto nel nord della Striscia di Gaza, dopo due settimane di intensi attacchi israeliani. “Nel nord della Striscia si stanno verificando scene terrificanti in pieno conflitto, con incessanti attacchi israeliani e un peggioramento della crisi umanitaria”, ha detto il coordinatore. Ieri sera un bombardamento israeliano con aerei da combattimento contro una rotatoria e un complesso residenziale a Beit Lahia (nord) ha provocato 87 morti e almeno 40 feriti, secondo le autorità sanitarie dell’enclave governata da Hamas. Lo stesso Wennesland ha condannato l’attacco, affermando che avviene dopo “settimane di intense operazioni che hanno causato numerose morti civili e il blocco quasi totale degli aiuti umanitari” nel nord di Gaza. Secondo il portavoce arabo dell’esercito israeliano, Avichay Adraee, almeno 5.000 palestinesi hanno lasciato il campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia, utilizzando percorsi speciali, ma la verità è che sono morte più di 500 persone nel nord da quando Israele è tornata a dispiegare truppe nell’area. Secondo l’Unrwa, le operazioni israeliane nel campo profughi, il più grande della Striscia, mettono “decine di migliaia di persone in grave pericolo”, impedendo loro l’accesso ai bisogni primari come cibo o acqua potabile. “Le squadre umanitarie e di soccorso devono poter accedere senza indugio per salvare vite umane”, ha affermato l’agenzia in un messaggio sui social media.
Tre soldati libanesi uccisi in raid israeliani nel sud del Libano
Tre soldati libanesi sono morti a seguito di un raid israeliano nel sud del Libano. Lo denunciano le Forze Armate libanesi precisando, come riportano i media locali, che il raid ha colpito la strada tra Ain Ebel e Hanine, nella zona di Bint Jbeil.
Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunisce stasera a Tel Aviv
Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunisce questa sera alle 19,30 nel quartier generale militare a Tel Aviv, ha riferito Times of Israel.
Media: il numero due di Hezbollah fuggito dal Libano. E’ fuggito a Teheran
A Teheran. Non più in Libano. Nella capitale iraniana avrebbe ‘traslocato’ il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, dopo essere fuggito due settimane fa dal Paese dei Cedri a bordo di un volo iraniano. Del trasferimento parla il sito di notizie Erem News, con base negli Emirati Arabi Uniti. Il sito cita una fonte iraniana secondo cui Naim Qassem avrebbe lasciato Beirut il 5 ottobre a bordo dell’aereo utilizzato dal ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, che in quei giorni era in visita in Libano e Siria. La notizia viene subito rilanciata dai media israeliani. Naim Qassem è sotto i riflettori da quando lo scorso 27 settembre in un raid israeliano a Beirut è stato ucciso Hassan Nasrallah, storico leader di Hezbollah. Da allora il numero due di Hezbollah ha fatto sentire per tre volte la sua voce. E, secondo le notizie della fonte di Erem News, gli ultimi due discorsi sarebbero stati quindi pronunciati da Teheran. Nato nel sud del Libano (a Kfar Kila, nella regione di Nabatieh), 71 anni, numero due di Hezbollah dal 1991, Naim Qassem è stato indicato nelle scorse settimane da al-Jazeera come uno dei ‘contendenti’ per la successione a Nasrallah. A Teheran il 31 luglio venne ucciso il leader di Hamas, Ismail Haniyeh.
Netanyahu parla con Trump: “Prenderemo le decisioni in base ai nostri interessi nazionali”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato con l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha affermato domenica l’ufficio del primo ministro. “Il primo ministro Netanyahu ha ribadito ciò che ha anche detto pubblicamente: Israele tiene conto delle questioni sollevate dall’amministrazione statunitense, ma alla fine prenderà le sue decisioni in base ai suoi interessi nazionali”, ha affermato.
Gli Usa indagano sulla fuga di notizie circa i piani israeliani per un attacco all’Iran
Si indaga negli Usa dopo quella che sarebbe una clamorosa fuga di notizie. Informazioni d’intelligence classificate sui possibili piani israeliani dopo l’attacco missilistico iraniano del primo ottobre. La Cnn, all’indomani della notizia di Axios, ha citato tre fonti, una delle quali ha confermato l’autenticità dei documenti top secret datati 15 e 16 ottobre che hanno iniziato a circolare in rete venerdì dopo essere stati diffusi su Telegram dall’account ‘Middle East Spectator’. Una fuga di notizie “molto preoccupante”. Ancora nessun commento in pubblico da parte degli Usa, sottolinea Politico, evidenziando come non sia chiaro l’impatto che la fuga di notizie potrebbe avere sui piani israeliani o sulle relazioni tra Stati Uniti e Israele. I documenti, contrassegnati come top secret, hanno chiara indicazione -evidenzia la Cnn – per essere visionati solo dagli Usa e dagli alleati “Five Eyes”, Australia, Canada, Nuova Zelande e Regno Unito. Descriverebbero, sulla base di immagini satellitari, presunti preparativi di Israele per un potenziale attacco contro l’Iran. Uno dei documenti viene attribuito alla National Geospatial-Intelligence Agency, un altro alla National Security Agency e nel report ci sarebbero indicazioni riguardo esercitazioni con missili terra-aria.
Il Papa: preghiamo per la martoriata Palestina, per Israele, per il Libano
“Continuiamo a pregare per le popolazioni che soffrono a causa della guerra: la martoriata Palestina, Israele, Libano, la martoriata Ucraina, Sudan, Myanmar e tutte le altre e invochiamo per tutte il dono della pace”. Così Papa Francesco al termine della messa presieduta in piazza San Pietro per la proclamazione di 14 nuovi Santi. Il Pontefice ha poi recitato l’Angelus.
L’Anp: a Beit Lahia è un massacro, la comunità internazionale imponga un cessate il fuoco
L’Autorità palestinese condanna il “massacro” nella Striscia di Gaza, dopo l’attacco israeliano delle scorse ore a Beit Lahiya, nel nord. I morti sono 87, secondo le autorità dell’enclave palestinese che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas. Per il ministero degli Esteri, riporta l’agenzia palestinese Wafa, “il governo israeliano e la comunità internazionale sono interamente e direttamente responsabili del massacro in corso”. “Ancora una volta rivolgiamo un appello – aggiungono – per imporre un cessate il fuoco immediato”. Da parte palestinese denunciano “il fallimento a livello internazionale per fermare la guerra di genocidio e sfollamento contro il nostro popolo”, diventato – affermano – “una copertura” per Israele “per commettere crimini e sterminare il nostro popolo”.
Gaza: “87 le persone uccise nell’attacco israeliano a Beit Lahia”
Sono almeno 87 le persone rimaste uccise e più di 40 quelle ferite a seguito di raid israeliani che nelle scorse ore hanno colpito Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo afferma il ministero della Salute di Gaza, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas. Stando alle informazioni diffuse da Gaza e riportate la Bbc si tratterebbe di un bilancio ancora provvisorio.
Idf: uccisi tre comandandi di Hezbollah nel sud del Libano
Le forze israeliane (Idf) danno notizia dell’uccisione di un comandante di Hezbollah nel sud del Libano, al-Hajj Abbas Salameh, accusato di responsabilità per attacchi contro Israele e di essere stato alla guida dei combattenti nella zona di Bint Jbeil. Uccisi anche, riferiscono via X, Rada Abbas Awada, esperto di Hezbollah per le comunicazioni, e Ahmed Ali Hussain, indicato come responsabile per la fabbricazione di armi.
Israele: 70 razzi dal Libano in pochi minuti
L’esercito israeliano ha affermato che circa 70 razzi sono stati intercettati, in pochi minuti, mentre attraversavano il Libano verso Israele, nelle aree della Galilea occidentale e dell’Alta Galilea. Alcuni di essi sono stati abbattuti.
Media palestinesi: otto palestinesi uccisi in diversi raid israeliani a Gaza
Almeno 8 palestinesi sono rimasti uccisi oggi in una serie di attacchi aerei condotti da Israele in diverse località della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Fonti locali hanno riferito che un drone israeliano ha preso di mira un gruppo di individui nella regione di al-Mawasi, a ovest di Khan Younis, causando l’uccisione di due palestinesi. Inoltre, un altro drone ha colpito l’area di Khirbet al-Adas, a est di Rafah, causando la morte ‘di altre due persone. In un attacco separato, i caccia israeliani hanno lanciato un raid contro l’area di al-Saftawi, a nord-est di Gaza City, uccidendo una persona e ferendone altre. E ancora, tre civili sono stati uccisi e diversi altri feriti in un attacco aereo israeliano che ha colpito una casa nel campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza. Per tutta la notte e fino alle prime ore di oggi, le forze israeliane hanno intensificato i bombardamenti sul campo profughi di Jabalia e sulle aree circostanti, causando panico tra la popolazione locale, scrive ancora la Wafa.
A Gaza si scava ancora tra le macerie di Beit Lahia: salvata bimba
A Beit Lahia, nel nord di Gaza, le squadre della Protezione civile stanno ancora cercando di estrarre i corpi dalle macerie dopo il massiccio attacco di ieri sera quando gli israeliani hanno preso di mira un intero quartiere in una delle notti più letali per la popolazione con almeno 73 morti. Nelle prime ore di stamane, i soccorritori hanno estratto una bambina ancora viva. L’attacco, scrive Al Jazeera, fa parte dell’assedio israeliano in corso nel nord di Gaza e del tentativo dell’esercito di liberare l’area da circa 400.000 residenti. Molti palestinesi si rifiutano di andarsene perché credono che saranno presi di mira ovunque vadano.
Iran: “Risponderemo a qualsiasi attacco di Israele”
“Qualsiasi attacco contro l’Iran da parte di Israele sarà considerato come un superamento delle linee rosse e non resterà senza risposta”: lo ha avvertito il ministro degli Esteri iraniano. Abbas Araghchi, sottolineando che Teheran ha identificato tutti gli obiettivi militari e non in Israele e si vendicherà di qualsiasi attacco alle sua strutture nucleari o contro siti simili. “Israele non può commettere alcun crimine a Gaza e in Libano senza l’aiuto degli Stati Uniti, poiché tutte le armi che il regime usa nei suoi attacchi sono fornite dagli americani”, ha aggiunto Araghchi in un’intervista all’emittente tv turca Ntv. “Gli Stati Uniti sono gli alleati dei sionisti e se si verifica una guerra su larga scala nella regione, anche gli Stati Uniti saranno trascinati in essa, e noi non lo vogliamo affatto”, ha concluso.
Idf: “Colpito un centro di comando di Hezbollah a Beirut”
L’esercito israeliano ha affermato di aver effettuato un attacco stamane contro un centro di comando di Hezbollah e un sito di armi sotterraneo a Beirut. “Stamattina, aerei militari hanno colpito un centro di comando del quartier generale dell’intelligence di Hezbollah e un laboratorio sotterraneo per la produzione di armi”, ha affermato l’esercito in una nota.
Idf: “Eliminati due comandanti di Hezbollah”
L’esercito israeliano (Idf) ha eliminato due comandanti di Hezbollah e un esperto di comunicazioni del gruppo filo-iraniano: lo ha reso noto l’Idf su Telegram. Si tratta del “comandante di alto livello del Fronte Sud di Hezbollah”, Al-Haj Abbas Salama, del capo di un’unità di produzione di armi responsabile della costruzione di armi strategiche, Ahmad Ali Hussein, e dell’esperto di comunicazioni Rada Abbas Awada.
Tehran: “Nessun ruolo nell’attacco a residenza Netanyahu”
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha respinto oggi le accuse secondo cui l’Iran avrebbe avuto un ruolo nell’attacco di ieri contro la residenza del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Il regime sionista si è formato sulla base di menzogne ;;e di distorsioni dei fatti”, ha detto Baghaei, aggiungendo che “diffondere menzogne ;;è il metodo attuale e permanente del regime e dei suoi leader criminali”. Ieri un alto funzionario del governo israeliano aveva riferito alla tv Channel 12 che “l’Iran ha cercato di eliminare il primo ministro Benyamin Netanyahu”.
Idf, eliminati oltre 65 terroristi Hezbollah in Libano
“L’Aeronautica israeliana ha colpito ed eliminato oltre 65 terroristi di Hezbollah nel Libano meridionale e ha colpito decine di obiettivi terroristici di Hezbollah, tra cui cellule terroristiche, lanciatori diretti verso civili israeliani e siti delle infrastrutture terroristiche”. Lo rendono noto le forze di difesa Israeliane. “Le truppe Idf continuano l’attività operativa nelle parti settentrionali, meridionali e centrali della Striscia di Gaza – prosegue l’Idf -. Le truppe hanno eliminato decine di terroristi durante scontri ravvicinati a terra e attacchi aerei, smantellato numerosi siti delle infrastrutture terroristiche e confiscato grandi quantità di armi. Nella Striscia di Gaza meridionale, le truppe hanno identificato una cellula terroristica che operava nell’area e, in collaborazione con l’IAF, hanno eliminato i terroristi durante uno scontro ravvicinato”.
Esercito israeliano ordina di evacuare area sud di Beirut
L’esercito israeliano ha da poco chiesto ai residenti di due quartieri nella periferia sud di Beirut di evacuare, in previsione di un attacco a due edifici che secondo lui ospitavano strutture di Hezbollah.
Gli edifici si trovano nei quartieri di Haret Hreik e Hadath Beirut, ha detto l’IDF in un messaggio alla popolazione. “Siete nelle vicinanze di strutture e interessi affiliati a Hezbollah, contro i quali le Forze di Difesa Israeliane agiranno nel prossimo futuro”, ha avvertito.
Cnn, Usa indagano sulla fuga di notizie sull’attacco di Israele all’Iran
Gli Stati Uniti stanno indagando su una fuga di notizie di intelligence altamente riservate degli Stati Uniti sui piani di rappresaglia di Israele contro l’Iran, secondo tre persone a conoscenza della questione. Una delle persone a conoscenza ha confermato l’autenticità dei documenti.
Lo riferisce Cnn. La fuga di notizie è “profondamente preoccupante”, ha detto un funzionario statunitense alla Cnn.
I documenti, datati 15 e 16 ottobre, hanno iniziato a circolare online venerdì dopo essere stati pubblicati su Telegram da un account chiamato “Middle East Spectator”. Sono contrassegnati come top secret e hanno contrassegni che indicano che sono destinati a essere visti solo dagli Stati Uniti e dai suoi alleati del gruppo cosiddetto “Five Eyes” (Australia, Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito).
Trump, “Ho parlato con Bibi. Non ascolta Biden”
Donald Trump ha confermato, in un comizio in Pennsylvania, di aver parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo che un drone attribuito ad Hezbollah ha preso di mira la sua casa.
“Non ha voluto ascoltare Biden perché, se lo avesse fatto, non si troverebbero in questa posizione”, ha riferito Trump, criticando il presidente per il fatto che dice a Bibi “non fare questo, non fare quello”.
Arrestato a Berlino un libico, il sospetto: “Pianificava attacchi all’ambasciata israeliana”
Un uomo libico sospettato di appartenere all’organizzazione dello Stato islamico (IS) e di pianificare un attacco all’ambasciata israeliana in Germania è stato arrestato vicino a Berlino, ha detto l’ufficio del procuratore federale all’Afp. “Si dice che abbia pianificato un attacco all’ambasciata israeliana a Berlino”, ha detto un portavoce dell’ufficio del procuratore federale tedesco. Il sospetto è sospettato di “sostenere un gruppo terroristico all’estero”, secondo la stessa fonte, che ha specificato che si trattava di IS. Il quotidiano Bild ha riferito che i commando della polizia hanno fatto irruzione in serata in un appartamento a Bernau, a nord di Berlino, e hanno preso in custodia il 28enne. Il giornale ha detto che le autorità tedesche hanno agito in seguito a una soffiata di un’agenzia di intelligence straniera e che l’uomo non era stato inserito in nessuna lista di controllo dei militanti in Germania. “C’è il sospetto che avesse pianificato un attacco all’ambasciata israeliana a Berlino”, ha dichiarato un portavoce dell’ufficio del procuratore, aggiungendo che si pensa che il sospetto sia anche affiliato al gruppo dello Stato Islamico.
Il quotidiano Spiegel ha detto che l’uomo è stato identificato solo come Omar A. e che domenica dovrà affrontare un giudice.
L’ambasciatore di Israele a Berlino, Ron Prosor, ha ringraziato le autorità tedesche per aver “garantito la sicurezza della nostra ambasciata” in un messaggio sulla piattaforma di social media X. “L’antisemitismo musulmano non si limita alla retorica odiosa, ma alimenta il terrorismo globale”, ha scritto. “Il personale dell’ambasciata israeliana è particolarmente a rischio perchè è in prima linea nella diplomazia”
Un nuovo video pubblicato dall’Idf mostra Sinwar in un tunnel il 6 ottobre 2023
Un filmato pubblicato dall’esercito mostra il leader di Hamas Yahya Sinwar e i membri della sua famiglia fare diversi viaggi in un tunnel trasportando cibo, acqua e altri rifornimenti il 6 ottobre 2023, la notte prima dell’attacco a sorpresa e del massacro di Hamas contro il sud di Israele.
Due soldati israeliani uccisi a Gaza
Due soldati israeliani sono stati uccisi a Gaza. Lo ha reso noto l’esercito. Sono stati identificati come il sergente di stato maggiore Ofir Berkovich, 20 anni, e il sergente Elishai Young, 19 anni. Sono stati uccisi da un missile anticarro nel campo profughi di Jabaliya a nord di Gaza City. Un ufficiale è rimasto gravemente ferito nello stesso incidente.
Netanyahu parla con Trump dopo l’attacco subito da un drone alla sua casa
Benjamin Netanyahu e Donald Trump hanno parlato oggi dopo che un drone di Hezbollah ha preso di mira la casa del premier israeliano. Lo scrive Times of Israel che cita l’ufficio del primo ministro. Netanyahu ha parlato anche con il presidente della Camera degli Stati Uniti, Mike Johnson. “Gli ho detto che l’America è forte con Israele e gli ho ribadito il nostro costante impegno a contrastare l’Iran e i suoi alleati terroristici”, scrive Johnson su X.
Media: salgono a 73 i morti in raid israeliani a nord Gaza
Salgono ad almeno 73 le persone rimaste uccise a seguito dell’attacco israeliano che ha preso di mira un complesso residenziale nella città di Beit Lahiya, nel nord di Gaza. Lo riferiscono Al Jazeera e l’agenzia di stampa palestinese Wafa.