Unifil: tank israeliano ha sparato sulla nostra postazione
L’Unifil ha denunciato che un carro armato israeliano ha sparato contro una sua postazione nel sud del Libano.
“Questa mattina, i peacekeeper in una posizione vicino a Kafer Kela hanno osservato un carro armato Merkava dell’Idf sparare alla loro torre di guardia. Due telecamere sono state distrutte e la torre è stata danneggiata”, riferisce Unifil in una nota.
“Ancora una volta vediamo fuoco diretto e apparentemente deliberato su una posizione Unifil”, denuncia la forza Onu dispiegata al confine tra Libano e Israele. “Ricordiamo all’Idf e a tutti gli attori – conclude la nota – il loro obbligo di garantire la sicurezza e la protezione del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite e di rispettare l’inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite in ogni momento”.
Crosetto: ‘sì all’aumento di soldati Unifil ma con il ritiro di Israele’
Un aumento del contingente Unifil? “Se può salvare dalla guerra, perché no? Ora ci sono diecimila persone e l’Italia è uno dei maggiori contributori con mille militari, ma ci sono una quarantina di Paesi. Io penso che ci sarebbe la disponibilità internazionale ad un aumento del contingente se ci fosse in cambio la pace ed il ritiro delle truppe israeliane”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla trasmissione ‘Cinque minuti’ su Rai 1.
Katz: ‘Unifil ha grande importanza, ruolo per dopoguerra’
“Israele attribuisce grande importanza alle attività di Unifil e non ha alcuna intenzione di danneggiare l’organizzazione o il suo personale. Inoltre, Israele ritiene che l’Unifil svolga un ruolo importante nel ‘giorno dopo’ la guerra contro Hezbollah”. Così su X il ministro degli Esteri israeliano Katz. “È Hezbollah a usare il personale Unifil come scudi umani, sparando deliberatamente ai soldati dell’Idf da luoghi vicini alle postazioni Unifil per creare attriti. Israele continuerà a fare tutto il necessario per ripristinare la sicurezza dei suoi cittadini” e “continuerà a compiere ogni sforzo per evitare di danneggiare l’Unifil”.
16 Paesi Ue di Unifil: ‘Massima pressione su Israele’
La “volontà condivisa di esercitare la massima pressione politica e diplomatica su Israele, affinché non si verifichino ulteriori incidenti” è stata espressa dai ministri della Difesa di16 Paesi europei che partecipano ad Unifil in una videoconferenza promossa dal ministro della Difesa italiano Guido Crosetto e dal ministro francese Sébastien Lecornu. “Allo stesso tempo, è stato chiarito che Hezbollah non può utilizzare il personale di Unifil come scudo nel contesto del conflitto”, spiega la Difesa.
I ministri hanno concordato “sull’importanza di mantenere una presenza stabile in Libano, sottolineando che ogni decisione riguardante il futuro della missione Unifil dovrà essere presa collettivamente in sede Onu”. La riunione in videoconferenza promossa dal ministro della Difesa, Guido Crosetto e dal collega francese Sebastien Lecornu, aveva “l’obiettivo di definire un’azione unitaria per il contributo europeo alla missione Unifil, alla luce dei recenti sviluppi nel sud del Libano”. I ministri hanno inoltre espresso “con forza la necessità di rivedere le regole d’ingaggio, in modo da permettere a Unifil di operare in maniera più efficace e sicura“.
Agenzia atomica Iraniana: improbabile un attacco aI nostri siti
Il portavoce dell’Organizzazione per l’energia atomica dell’Iran (Aeoi) Behrouz Kamalvandi ha affermato che un attacco israeliano ai siti nucleari iraniani è improbabile e che anche in caso di attacchi, ci sarebbero danni minimi alle strutture. “In ogni caso, l’Iran è pronto per qualsiasi scenario”, ha aggiunto, citato dalla Tv di stato.
‘Blinken vuole presentare piano dopoguerra Gaza dopo voto’
Il segretario di Stato americano Antony Blinken sta considerando un piano postbellico per Gaza basato su idee sviluppate da Israele e dagli Emirati Arabi Uniti che verrebbe presentato dopo le elezioni presidenziali di novembe. Lo riferiscono ad Axios funzionari statunitensi.
Gb chiede una riunione del Consiglio di sicurezza per Gaza
Il Regno Unito ha chiesto insieme a Francia e Algeria una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu per affrontare la situazione umanitaria “terribile” a Gaza. E’ quanto si legge in una nota del Foreign Office. “Israele deve garantire la protezione dei civili e consentire il passaggio degli aiuti vitali” alla popolazione palestinese, ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Lammy.
Scholz: consegniamo armi a Israele e continueremo a farlo
“Ci sono consegne di armi a Israele e ce ne saranno in futuro. Su questo Israele può fare affidamento”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz parlando al Bundestag in vista del Consiglio europeo. Scholz ha insistito di nuovo sulla necessità di arrivare a una “tregua” in Medioriente.
Idf, distrutta la ‘fossa di Hezbollah’ nel sud del Libano
Dopo dieci giorni di intensi scontri, il 7012mo battaglione della brigata Alexandroni dell’Idf ha fatto saltare in aria completamente con decine di tonnellate di esplosivo il villaggio di Muhabbab, dove era stato insediata la cosiddetta ‘fossa di Hezbollah’, il centro della gestione dei combattimenti nel sud del Libano. L’Idf ha trovato in tutte le case depositi di munizioni e dispositivi avanzati, il più grande arsenale scoperto finora, centinaia di cariche, mine anticarro, lanciatori, missili a spalla, bombe. Dentro le abitazioni c’erano gli ingressi ai tunnel. Decine di terroristi sono state eliminate, ha detto l’Idf.
Arrestato un uomo a Tel Aviv, accusato di essere un sicario di Teheran
Un residente di Tel Aviv è stato arrestato con l’accusa di aver accettato direttive da una rete di intelligence iraniana in Israele, tra cui l’omicidio di uno scienziato israeliano in cambio di una somma di 100 mila dollari. Lo riportano i media israeliani sottolineando che l’arresto è avvenuto nell’ambito di un’operazione congiunta dello Shin Bet e dell’unità di polizia Lahav.
Iran: ‘I sistema di difesa missilistica Usa a Israele sono guerra psicologica’
La consegna da parte degli Usa del sistema di Difesa missilistico Thaad (Terminal High Altitude Area Defense) a Israele fa parte della “guerra psicologica israeliana” contro l’Iran. Lo ha affermato il ministro della Difesa di Teheran, Aziz Nasirzadeh.
“La consegna del Thaad, nell’ambito della recente assistenza militare degli Stati Uniti al regime sionista, non è una questione nuova o un problema”, ha aggiunto Nasirzadeh, osservando che “il regime sionista ha sempre minacciato l’Iran”.
Il Pentagono ha annunciato domenica che invierà il sistema di Difesa a Israele, assieme alle truppe che metteranno in funzione la batteria. La decisione è stata presa dopo il lancio di 180 missili da parte dell’Iran contro il territorio israeliano, l’1 ottobre, a cui Israele ha promesso di rispondere.
Cnn: il piano di Israele per l’attacco all’Iran è pronto
Il piano di Israele per rispondere all’attacco dell’Iran del primo ottobre è pronto: lo rivela la Cnn.
Secondo la fonte della tv Usa, funzionari israeliani, tra cui il primo ministro Benyamin Netanyahu, hanno assicurato agli Stati Uniti che un eventuale contrattacco all’Iran sarebbe limitato ad obiettivi militari e non a impianti petroliferi o nucleari.
Ministro israeliano: ‘La pressione degli Usa sugli aiuti è sbagliata’
Amichai Chikli, ministro israeliano per gli Affari della diaspora e membro del partito Likud del premier Netanyahu, ha attaccato alla radio pubblica ‘questa politica dell’amministrazione Biden di esercitare una pressione massiccia sulla questione umanitaria, che è sbagliata e alla fine ci costringerà a prolungare i combattimenti’. Lo riporta la Bbc.
‘Gli aiuti umanitari, in molti casi, finiscono nelle mani sbagliate. Inoltre, la pratica che consente ai civili di spostarsi in aree sicure è conforme al diritto internazionale’, ha detto. Per il ministro, ‘purtroppo, sembra ci siano in gioco anche considerazioni interne americane’.
Tajani: ‘No al ritiro dell’Unifil, ma servono nuove regole d’ingaggio’
“Non credo sia giusto ritirarsi, perché penso che con nuove regole di ingaggio e possibilità di interventi, l’Unifil possa rappresentare un cuscinetto tra Israele e Libano. Un altro cuscinetto formato da forze armate libanesi potrebbe contrastare Hezbollah ed evitare conflitti. I caschi blu non se ne andranno: questa è una decisione delle Nazioni Unite. La mia opinione è che dobbiamo rimanere, garantendo la sicurezza dei nostri soldati. Nessun soldato italiano è stato ferito: sono protetti e sicuri nei bunker, e al momento non ci sono pericoli per la vita dei nostri militari. Parlerò di questi episodi in Israele”.
Lo afferma il ministro degli Esteri Antonio Tajani, nel corso del programma No Stop News su Rtl 102.5, parlando della missione Unifil.
Idf: ‘A Nabatiyeh colpite decine di obiettivi di Hezbollah’
L’esercito israeliano ha confermato di aver attaccato la città di Nabatiyeh, nel Libano meridionale, sottolineando che sono stati “colpiti decine di obiettivi terroristici di Hezbollah” e che le infrastrutture sotterranee utilizzate dalle Forze Radwan di Hezbollah nel sud del Paese sono state “smantellate”.
“Le truppe dell’Idf continuano un’attività operativa limitata, localizzata e mirata contro le infrastrutture terroristiche di Hezbollah nel sud del Libano. Negli ultimi giorni, le truppe hanno localizzato e condotto raid mirati su un’ampia rete di infrastrutture sotterranee e pozzi di tunnel che includevano alloggi e armerie e hanno trovato una grande quantità di armi – si legge in un comunicato pubblicato su Telegram -. Queste infrastrutture erano destinate ad aiutare le forze di Radwan nell’ambito del piano di Hezbollah ‘Conquistare la Galilea’. La rete di tunnel era inserita nel cuore della città, sotto le case dei civili libanesi che venivano utilizzate dai terroristi di Hezbollah, che sfruttavano cinicamente le infrastrutture civili nel sud del Libano. Questa mattina (mercoledì), la rete di tunnel è stata smantellata dalle truppe dell’Idf”.
L’esercito precisa che l’Aeronautica militare ha colpito questa mattina nell’area di Nabatieh “siti di infrastrutture terroristiche, centri di comando di Hezbollah e strutture di stoccaggio delle armi, che Hezbollah aveva posto vicino a infrastrutture civili, sfruttando la popolazione civile come scudo umano”.
Libano; ‘5 morti nel raid di Israele sul municipio di Nabatiyeh’
Almeno cinque persone sono state uccise nei ripetuti attacchi israeliani contro il municipio di Nabatiyeh: lo ha reso noto il governo. Secondo il quotidiano libanese L’Orient-Le Jour, i raid israeliani sono stati “una quindicina”.
Ministro Israele, ‘pressione degli Usa su aiuti sbagliata’
Amichai Chikli, ministro israeliano per gli Affari della diaspora e membro del partito Likud del premier Netanyahu, ha attaccato alla radio pubblica “questa politica dell’amministrazione Biden di esercitare una pressione massiccia sulla questione umanitaria che è sbagliata e alla fine ci costringerà a prolungare i combattimenti”. Lo riporta la Bbc. “Gli aiuti umanitari, in molti casi, finiscono nelle mani sbagliate. Inoltre, la pratica che consente ai civili di spostarsi in aree sicure è conforme al diritto internazionale”, ha detto. Per il ministro, “purtroppo, sembra ci siano in gioco anche considerazioni interne americane”.
Libano: ucciso in raid israeliano il sindaco di Nabatiyeh
Il sindaco della città di Nabatiyeh, nel sud del Libano, è stato ucciso in un attacco israeliano: lo ha reso noto un funzionario. “Per ora, 11 attacchi hanno colpito principalmente Nabatiyeh ma anche i suoi dintorni”, ha detto il governatore di Nabatiyeh Howaida Turk.
Almeno cinque persone sono state uccise nei ripetuti attacchi israeliani contro il municipio di Nabatiyeh: lo ha reso noto il governo. Secondo il quotidiano libanese L’Orient-Le Jour, i raid israeliani sono stati “una quindicina”.
Arrivati i primi aiuti nel nord di Gaza dopo 2 settimane
Dopo la lettera degli Usa, che domenica chiedeva a Israele di aumentare l’accesso degli aiuti a Gaza o corre il rischio di vedere tagliata parte dell’assistenza militare statunitense, i primi aiuti in due settimane sono arrivati nel nord di Gaza.
Secondo un aggiornamento di Cogat, l’ organismo israeliano che supervisiona i territori palestinesi e si coordina con i gruppi umanitari, gli aiuti sono arrivati nel nord di Gaza per la prima volta in due settimane. 145 camion contenenti cibo, prodotti per l’igiene, latte in polvere per neonati e attrezzature per rifugi, sono entrati a Gaza attraverso i valichi di Kerem Shalom ed Erez.
Nove autocisterne di carburante e sei autocisterne di gas da cucina destinate al funzionamento delle infrastrutture essenziali sono state trasferite a Gaza, ha aggiunto.
‘Un convoglio di 28 camion – ha scritto il Cogat su X – è entrato a Gaza direttamente attraverso il Gate 96. Il coordinamento della rotazione del personale umanitario è stato completato con successo. 12 panetterie sono operative a Gaza, 4 panetterie nella parte settentrionale di Gaza e 8 panetterie nella parte meridionale di Gaza’.
Incendio in una raffineria iraniana: ‘E’ stato causato da un incidente’
L’incendio durante la notte scorsa ad una raffineria iraniana a Shushtar, in cui è morta una persona e altre sono rimaste ferite, sarebbe scoppiato dopo che un’autocisterna si è scontrata con uno dei depositi di petrolio.
Lo ha detto il governatore di Shushtar, secondo quanto riferisce la stampa locale, sottolineando che si sarebbe trattato di un incidente, nonostante il fatto abbia destato qualche interrogativo presentandosi nel mezzo delle tensioni con Israele e della sua offensiva contro gli Hezbollah in Libano.
L’agenzia iraniana Isna ha annunciato l’invio di rinforzi per spegnere l’incendio, oltre ai soccorritori e i vigili del fuoco arrivati sul posto subito dopo. Quattro feriti sono stati trasportati all’ospedale Khatam Al-Anbia di Shushtar.
Il ministro degli Esteri iraniano in tour in Giordania, Egitto e Turchia
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi è impegnato in un tour con tappe in Giordania, Egitto e Turchia nell’ambito delle iniziative diplomatiche di Teheran nei Paesi della regione “per porre fine a genocidi, atrocità e aggressioni”: lo ha reso noto oggi il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, come riportano i media internazionali.
Araghchi è arrivato questa mattina in Giordania per discutere degli ultimi sviluppi dei conflitti in Libano e a Gaza, nonché dell’escalation di tensione tra Teheran e Tel Aviv. Lunedì il ministro ha visitato l’Oman, dopo il suo soggiorno in Iraq. Recentemente ha visitato anche Libano, Siria, Arabia Saudita e Qatar. Araghchi ha sottolineato che le sue visite si svolgono in linea con il raggiungimento della pace e della stabilità nella regione, sottolineando che l’Iran non ha limiti nel difendere gli interessi del Paese e del suo popolo.
L’Iran all’Onu: ‘Siamo pronti a rispondere all’avventurismo di Israele’
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha avvertito ieri sera il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che “l’Iran è pienamente pronto a dare una risposta decisa e deplorevole a qualsiasi avventurismo di Israele”.
“Abbiamo fatto tutti i tentativi possibili per preservare la pace e la stabilità nella regione”, ha sottolineato Araghchi in una conversazione telefonica, aggiungendo che “Israele e il suo principale sostenitore, gli Stati Uniti, sono responsabili delle conseguenze dell’espansione della guerra nella regione”. Lo riporta l’Irna.
Idf: ‘Eliminato il capo della Forza Droni di Hamas nel nord di Gaza’
L’Aeronautica militare israeliana ha “eliminato” il comandante della Forza Droni di Hamas nel nord della Striscia di Gaza: lo rende noto l’esercito (Idf) su Telegram. Si tratta di Mahmoud al-Mabhouh, “un terrorista che ha diretto attacchi con droni verso il territorio israeliano e le truppe dell’Idf”, si legge in un comunicato.
Idf: 50 proiettili sparati dal Libano verso Israele
“Circa 50 proiettili sono stati lanciati dal Libano verso il territorio Israeliano”. Lo annuncia l’Idf sul proprio profilo Telegram spiegando che alcuni dei missili “sono stati intercettati e i resti caduti sono stati identificati”.
Idf: ‘Continuano le operazioni contro Hezbollah, colpiti 140 obiettivi’
Nel resoconto sulle “attività operative” nel sud del Libano, l’Idf spiega di aver eliminato nelle ultime 24 ore numerosi terroristi e di aver colpito oltre 140 obiettivi legati ad Hezbollah.
Video Libano, danni e macerie nella periferia sud di Beirut
“La 98/ma divisione – si legge nella nota diffusa su Telegram – continua a condurre limitate, localizzate e mirate attività operative nel sud del Libano contro obiettivi e infrastrutture legate ad Hezbollah. Il giorno passato, le truppe hanno eliminato numerosi terroristi durante scambi a fuoco e attacchi aerei. I soldati hanno localizzato molte armi, compresi lanciarazzi, mortai e missili anticarro puntati verso il nord di Israele, così come granate e altro equipaggiamento militare”. “Inoltre – conclude l’esercito dello Stato ebraico – sono stati distrutti con attacchi aerei oltre 140 obiettivi di Hezbollah, tra cui depositi di armi, infrastrutture e cellule terroristiche”.
L’allarme alla popolazione
Poco prima dell’attacco, l’esercito israeliano ha ordinato ai residenti di lasciare l’area a sud di Beirut. “Vi trovate nei pressi di strutture e interessi affiliati a Hezbollah contro i quali Idf lavorerà in un prossimo futuro” nell’area di Haret Hreik, ha scritto su X il portavoce dell’esercito Avichay Adraee.
Fumo nero fra i palazzi
Un raid ha colpito il sud di Beirut, secondo quanto mostra l’Afptv. L’attacco è arrivato poco meno di un’ora dopo l’ordine di evacuazione ai residenti emesso dall’Idf. Il fumo nero si è alzato tra i palazzi di Haret Hreik.
Idf: ‘Colpito un magazzino di armi’
L’Idf ha confermato l’attacco nel sud del Libano attraverso il proprio canale Telegram. “Poco fa, sotto la direzione dell’intelligence dell’esercito – si legge -, l’aeronautica militare ha condotto un attacco su armi strategiche appartenenti all’organizzazione terroristica Hezbollah. Le armi erano state immagazzinate in una struttura sotterranea nell’area di Dahieh, una roccaforte dei terroristi di Hezbollah a Beirut. Prima del raid sono stati effettuati numerosi passaggi per mitigare il rischio di danneggiare i civili, compreso un ordine di evacuazione duretti alla popolazione della zona”.
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