La soluzione al conflitto è che Israele smetta di attaccare il Libano e Gaza. Lo dice il vice segretario di Hezbollah, Naim Qassem, in un discorso televisivo rilanciato dai media arabi. “Sto dicendo agli israeliani che la soluzione è smettere di sparare. La soluzione è un cessate il fuoco. Dopo un cessate il fuoco, i coloni israeliani potranno tornare al nord”, ha detto Qassem. Il comandante supremo delle forze Quds iraniane, Esmail Qaani, riappare a Teheran.Il capo dei caschi blu a Netanyahu: “L’Unifil terrà le posizioni”. Sale a 21 il bilancio delle vittime dell’attacco israeliano nel villaggio cristiano in Libano. Attacchi israeliani su Gaza, almeno 13 morti
Paesi del Golfo alla Ue: “Serve uno Stato palestinese per la pace”
È necessario “rilanciare il processo di pace in Medio Oriente per rispondere alle aspirazioni del popolo palestinese di creare un loro Stato indipendente con Gerusalemme Est” come capitale “sulla linea del 1967: questa continua a essere l’unica possibilità per la sicurezza e la stabilità nella regione”. Lo ha detto il segretario generale del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), Nayef Falah Mubarak Al Hajraf, al vertice Ue-Golfo. “Da tempo abbiamo indicato l’importanza della de-escalation, con soluzioni politiche e dialogo diplomatico per evitare alla regione e al mondo una maggiore instabilità e distruzione”, ha sottolineato
Hezbollah: “Violenti scontri con l’Idf al confine”
“Violenti” scontri “ravvicinati” tra l’esercito israeliano ed Hezbollag sono in corso alla periferia di un villaggio vicino al confine tra Israele e Libano. Lo ha riferito la milizia filo-iraniana in una nota, secondo cui si tratta di combattimenti “con vari tipi di armi automatiche”. Nella stessa area Hezbollah ha rivendicato di aver di aver lanciato un missile “guidato” contro un carro armato israeliano
Gallant: “Il mancato invito all’Euronaval è una vergogna”
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha criticato il presidente francese Emmanuel Macron, definendo una “vergogna” il fatto che alle delegazioni israeliane sia stato vietato di esporre alla fiera della difesa Euronaval. “Le azioni di Macron sono una vergogna per la nazione francese e per i valori del mondo libero, che lui afferma di sostenere. La decisione di discriminare le industrie della difesa israeliane in Francia per la seconda volta – aiuta i nemici di Israele durante la guerra”, ha scritto Gallant su X
Ministro degli Esteri israeliano: “Nessuna intenzione di danneggiare Unifil, il suo ruolo è importante post guerra”
“Lo Stato di Israele attribuisce grande importanza alle attività di Unifil e non ha alcuna intenzione di danneggiare l’organizzazione o il suo personale”. Lo ha chiarito in un post sul social X il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, secondo cui lo Stato ebraico ritiene che la missione Onu possa svolgere un “ruolo importante” una volta conclusa la guerra contro Hezbollah. Katz ha quindi accusato “l’organizzazione terroristica Hezbollah” di usare i militari di Unifil come “scudi umani, sparando deliberatamente ai soldati delle Idf da posizioni vicine a quelle Unifil per creare attriti”. Il ministro ha infine ribadito che Israele continuerà a fare tutto il necessario per ripristinare la sicurezza dei suoi cittadini e far tornare i residenti del nord “sani e salvi alle loro case”. Inoltre “continuerà a fare ogni sforzo per evitare di danneggiare Unifil, il tutto coordinandosi con i comandanti Unifil e sulla base del diritto internazionale”.
Israele all’Onu: “Impegnati per garantire che gli aiuti arrivino a Gaza”
Israele “rimane impegnato a lavorare con i nostri partner internazionali per garantire che gli aiuti raggiungano coloro che ne hanno bisogno” nella Striscia di Gaza, ha dichiarato l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Danny Danon.
Agenzia atomica Iran, attacco Israele a siti nucleari improbabile
Un attacco israeliano ai principali siti nucleari in Iran è “improbabile”. Lo sostiene l’agenzia atomica iraniana.
Giordania: “Non permettiamo l’uso del nostro spazio aereo”
Il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha incontrato ad Amman l’omologo iraniano Abbas Araghchi e ha sottolineato che la Giordania “non sarà un campo di battaglia per nessuno e non permetterà a nessuna parte di violare la sua sovranità e il suo spazio aereo e minacciare la sicurezza dei suoi cittadini”. Lo riferisce Petra news.
Francia vieta fiera militare ad aziende Israele
La Francia ha vietato alle aziende israeliane di partecipare a un’imminente fiera commerciale militare e navale. Lo affermano due fonti a conoscenza della questione, citate dal ‘Times of Israel’. Si tratta dell’ultimo incidente che evidenzia una relazione sempre più tesa tra i due alleati. Parigi aveva già vietato alle aziende israeliane di partecipare a una fiera militare all’inizio di quest’anno. Il Ministero della Difesa francese all’epoca ha affermato che le condizioni non erano più giuste per le aziende per partecipare, poiché il Presidente Emmanuel Macron stava “chiedendo a Israele di cessare le operazioni a Gaza”. Il Ministero della Difesa e il Ministero degli Esteri francesi, l’ambasciata israeliana ed Euronaval, che organizza la fiera navale annuale dal 4 al 7 novembre, non hanno risposto alle richieste di commento.
Media: Blinken vuole presentare dopo le elezioni il piano per il dopoguerra a Gaza
Il segretario di Stato americano Antony Blinken sta considerando un piano postbellico per Gaza basato su idee sviluppate da Israele e dagli Emirati Arabi Uniti che verrebbe presentato dopo le elezioni presidenziali di novembre. Lo riferiscono ad Axios funzionari statunitensi.
Il Regno Unito chiede la riunione del Consiglio di sicurezza per Gaza
Il Regno Unito ha chiesto insieme a Francia e Algeria una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu per affrontare la situazione umanitaria “terribile” a Gaza. È quanto si legge in una nota del Foreign Office. “Israele deve garantire la protezione dei civili e consentire il passaggio degli aiuti vitali” alla popolazione palestinese, ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico David Lammy.
Scholz: “L’Iran non attacchi Israele, gioca col fuoco”
“Non accetteremo che l’Iran attacchi Israele con i razzi. Questo non deve succedere. L’Iran gioca col fuoco”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, parlando al Bundestag in vista del Consiglio europeo e della bilaterale con il presidente Usa, Joe Biden, atteso a Berlino venerdì prossimo.
Scholz: “Consegniamo armi a Israele e continueremo a farlo”
“Ci sono consegne di armi a Israele e ce ne saranno in futuro. Su questo Israele può fare affidamento”. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz parlando al Bundestag in vista del Consiglio europeo. Scholz ha insistito di nuovo sulla necessità di arrivare a una “tregua” in Medioriente.
Idf, distrutta la “fossa di Hezbollah” nel sud del Libano
Dopo dieci giorni di intensi scontri, il 7012mo battaglione della brigata Alexandroni dell’Idf ha fatto saltare in aria completamente con decine di tonnellate di esplosivo il villaggio di Muhabbab, dove era stato insediata la cosiddetta ‘fossa di Hezbollah’, il centro della gestione dei combattimenti nel sud del Libano. L’Idf ha trovato in tutte le case depositi di munizioni e dispositivi avanzati, il più grande arsenale scoperto finora, centinaia di cariche, mine anticarro, lanciatori, missili a spalla, bombe. Dentro le abitazioni c’erano gli ingressi ai tunnel. Decine di terroristi sono state eliminate, ha detto l’Idf.
Familiari degli ostaggi: “Sabato torniamo a manifestare a Tel Aviv”
Il Forum dei familiari degli ostaggi ha annunciato che sabato sera tornerà a radunarsi in piazza a Tel Aviv per chiedere il ritorno dei rapiti. La manifestazione non si era tenuta nelle ultime settimane a causa dell’allerta missilistica e delle linee guida delle autorità che vietavano assembramenti.
Lazzarini (Unrwa), molto vicini a punto di rottura a Gaza
L’Unrwa è vicina al punto di rottura per quanto riguarda le sue operazioni nella Striscia di Gaza a causa di condizioni sempre più complicate. E’ l’allarme lanciato dal commissario generale dell’agenzia Onu per i palestinesi, Philippe Lazzarini. “Non nasconderò il fatto che potremmo raggiungere un punto in cui non saremo più in grado di operare”, ha dichiarato a Berlino. “Siamo molto vicini a un possibile punto di rottura. Quando sarà? Non lo so. Ma ci siamo molto vicini”, ha ribadito.
Madrid, truppe Unifil non si ritireranno dal Libano
“Le truppe Unifil non si ritireranno dal Libano”. Lo ha detto il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, in conferenza stampa congiunta con l’omologo egiziano Badr Abdelatty al Cairo. “Chiediamo a Israele di cessare gli attacchi all’Unifil, che sono contrari al diritto internazionale e di cessare le molestie nei confronti di una forza di pace che lavora a beneficio della sicurezza di tutto il Medioriente”, ha aggiunto il capo della diplomazia spagnola.
Pezeshkian, serve più pressione su Israele per stop guerre
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha chiesto maggiore pressione sui sostenitori di Israele per porre fine ai conflitti a Gaza e in Libano. “Il presidente… ha chiesto maggiore pressione sui sostenitori del regime sionista per fermare le uccisioni” a Gaza e in Libano, ha detto Pezeshkian durante una telefonata con il sultano dell’Oman Haitham bin Tariq, secondo quanto riferito da Teheran.
Idf, a Nabatiyeh colpite decine di obiettivi di Hezbollah
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno “colpito decine di obiettivi di Hezbollah” a Nabatiyeh, nel sud del Libano, tra cui “depositi di armi e centri di comando collocati vicino a siti civili”. In una nota diffusa dall’esercito israeliano e rilanciata dal Times of Israel si legge che “l’Idf ha colpito decine di obbiettivi terroristici di Hezbollah nella zona di Nabatiyeh e a smantellato strutture sotterranee usate dalle forze Radwan di Hezbollah nel sud del Libano”.
Hezbollah, lanciato missile guidato su carro armato Israele
Hezbollah ha annunciato di aver lanciato un missile guidato contro un carro armato israeliano vicino al confine libanese. Combattenti del gruppo sciita filo-iraniano “hanno preso di mira un carro armato Merkava vicino al villaggio di Ramia… con un missile guidato”, “in difesa del Libano e del suo popolo”.
Premier Libano, condanna per attacchi Israele a Nabatiyeh
Condanna del primo ministro libanese, Najib Mikati, per gli attacchi israeliani di ieri sulla città di Nabatiyeh. Mikati “ha condannato la nuova aggressione israeliana contro i civili nella città di Nabatiyeh, che ha deliberatamente preso di mira una riunione del consiglio comunale che stava discutendo della situazione dei servizi e dei soccorsi della città”, si legge in una nota. Un funzionario locale ha dichiarato che tra le vittime c’è anche il sindaco della città, Ahmad Kahil.
Cnn: il piano di Israele per l’attacco all’Iran è pronto
Il piano di Israele per rispondere all’attacco dell’Iran del primo ottobre è pronto: lo rivela la Cnn. Secondo la fonte della tv Usa, funzionari israeliani, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, hanno assicurato agli Stati Uniti che un eventuale contrattacco all’Iran sarebbe limitato ad obiettivi militari e non a impianti petroliferi o nucleari.
Raid Idf sul sud del Libano: 15 morti a Qana
È di almeno 15 morti il bilancio del raid israeliano che ieri sera avrebbe preso di mira la città di Qana, nel sud del Libano. Lo riferisce la difesa civile libanese che ha recuperato i corpi dalle macerie di un edificio, aggiungendo che si stanno svolgendo ulteriori attività di soccorso.
Qana è tristemente nota per le stragi di civili anche nelle precedenti operazioni militari israeliane in Libano. Nel 1996 il bombardamento dell’artiglieria dell’Idf finì col colpire una struttura delle Nazioni Unite che ospitava sfollati, provocando la morte di 100 persone. Nel 2006 un attacco israeliano contro un edificio residenziale uccise oltre 30 persone, un terzo dei quali erano bambini. Al tempo Israele affermò di aver colpito un lanciarazzi di Hezbollah posizionato dietro lo stabile.
Idf: “A Nabatiyeh colpiti decine di obiettivi di Hezbollah”
L’esercito israeliano (Idf) ha confermato di aver attaccato la città di Nabatiyeh, nel Libano meridionale, sottolineando che sono stati “colpiti decine di obiettivi terroristici di Hezbollah” e che le infrastrutture sotterranee utilizzate dalle Forze Radwan di Hezbollah nel sud del Paese sono state “smantellate”.
“Le truppe dell’Idf continuano un’attività operativa limitata, localizzata e mirata contro le infrastrutture terroristiche di Hezbollah nel sud del Libano. Negli ultimi giorni, le truppe hanno localizzato e condotto raid mirati su un’ampia rete di infrastrutture sotterranee e pozzi di tunnel che includevano alloggi e armerie e hanno trovato una grande quantità di armi – si legge in un comunicato pubblicato su Telegram -. Queste infrastrutture erano destinate ad aiutare le forze di Radwan nell’ambito del piano di Hezbollah ‘Conquistare la Galilea’. La rete di tunnel era inserita nel cuore della città, sotto le case dei civili libanesi che venivano utilizzate dai terroristi di Hezbollah, che sfruttavano cinicamente le infrastrutture civili nel sud del Libano. Questa mattina (mercoledì), la rete di tunnel è stata smantellata dalle truppe dell’Idf”.
L’esercito precisa che l’Aeronautica militare ha colpito questa mattina nell’area di Nabatieh “siti di infrastrutture terroristiche, centri di comando di Hezbollah e strutture di stoccaggio delle armi, che Hezbollah aveva posto vicino a infrastrutture civili, sfruttando la popolazione civile come scudo umano”.
Hamas: bilancio a Gaza di 42.409 morti e 99.153 feriti
Dall’inizio della guerra di Israele a Gaza, almeno 42.409 palestinesi hanno perso la vita e 99.153 sono rimasti feriti. È il bilancio fornito dal ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, precisando che nelle ultime 24 ore i morti sono stati 65.
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La lettera delle Reti italiane per la pace su proposta dell’Anpi: “Netanyahu viola il diritto internazionale, si agisca subito”
“Per fermare il rischio che, a partire dal Medio Oriente, si allarghi un conflitto senza confini, abbiamo l’obbligo di agire immediatamente perché cessino le ostilità e sia salvaguardata la vita umana. Il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha violato e sta violando clamorosamente i principi del diritto internazionale, così come sanciti dall’Onu. Spetta a tutti gli organismi internazionali, all’Ue e al governo del nostro Paese tutelare e preservare tali principi. In particolare l’eccidio in corso a Gaza, successivo alla strage del 7 ottobre commessa da Hamas, la persecuzione dei palestinesi in Cisgiordania da parte dell’esercito israeliano e dei coloni, l’escalation del conflitto armato tra le milizie di Hezbollah e l’esercito israeliano nel sud del Libano ed i bombardamenti su Beirut e sulla valle della Bekaa, rendono indilazionabile un’azione politica tesa al cessate il fuoco, al raggiungimento di una pace durevole, al rilascio degli ostaggi che la politica del governo israeliano sta continuamente mettendo in pericolo”. È quanto si legge in una lettera delle Reti italiane per la pace, su proposta dell’Anpi, inviata a tutte le istituzioni.
Nel raid di Israele morto anche il sindaco di Nabatiyeh
Ci sarebbe anche il sindaco di Nabatiyeh tra le cinque vittime del raid israeliano che ha preso di mira la località del sud del Libano. Lo riporta la Bbc, citando fonti locali. Secondo un testimone la città sarebbe stata colpita dal almeno nove attacchi aerei nel giro di 30 minuti. Uno di questi avrebbe colpito il palazzo del municipio di Nabatiyeh, dove il sindaco stava partecipando a una riunione della cellula di crisi per gestire la situazione umanitaria in città.
Libano, 5 morti in raid Israele su Nabatiyeh
È di almeno cinque morti il bilancio dei raid israeliani su Nabatiyeh, nel Libano del sud, considerata una roccaforte di Hezbollah e del suo movimento Amal. Lo ha riferito il ministero della Salute di Beirut. Il governatore locale ha riferito che tra le vittime dell’attacco all’edificio del comune c’è il sindaco della città, Ahmad Kahil.
Bozza leader Ue: “Grave preoccupazione per attacchi contro Unifil, cessino subito”
Il Consiglio Europeo esprime “grave preoccupazione per gli attacchi delle forze di difesa israeliane contro la Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (Unifil), che hanno provocato il ferimento di numerosi operatori di pace”. Lo si legge nell’ultima bozza delle conclusioni, che porta la data di ieri. Per i leader, “questi attacchi costituiscono una grave violazione del diritto internazionale e sono totalmente inaccettabili. Devono cessare immediatamente”. Il Consiglio Europeo “ricorda che tutti gli attori hanno l’obbligo di adottare le misure necessarie per garantire l’incolumità del personale e dei beni delle Nazioni Unite e di rispettare in ogni momento l’inviolabilità delle sedi delle Nazioni Unite”. Il Consiglio Europeo “sostiene il ruolo fondamentale di stabilizzazione dell’Unifil nel Libano Meridionale e invita tutte le parti a proteggere e sostenere l’importante missione dell’Unifil”. Il Consiglio Europeo esorta infine “tutte le parti a rispettare pienamente i propri obblighi volti a garantire in ogni momento la sicurezza e l’incolumità del personale dell’Unifil e a consentire all’Unifil di continuare ad attuare il proprio mandato”.
Sindaco Nabatiyeh: “Tre morti nel raid israeliano”
Il sindaco di Nabatiyeh è tra le persone rimaste uccise nei raid israeliani sulla città nel sud del Libano. Lo hanno riferito funzionari locali.
Tajani: “No al ritiro di Unifil ma nuove regole d’ingaggio”
“Non credo sia giusto ritirarsi, perché penso che con nuove regole di ingaggio e possibilità di interventi, l’Unifil possa rappresentare un cuscinetto tra Israele e Libano. Un altro cuscinetto formato da forze armate libanesi potrebbe contrastare Hezbollah ed evitare conflitti. I caschi blu non se ne andranno: questa è una decisione delle Nazioni Unite. La mia opinione è che dobbiamo rimanere, garantendo la sicurezza dei nostri soldati. Nessun soldato italiano è stato ferito: sono protetti e sicuri nei bunker, e al momento non ci sono pericoli per la vita dei nostri militari. Parlerò di questi episodi in Israele”. Lo afferma il ministro degli Esteri Antonio Tajani, nel corso del programma No Stop News su Rtl 102.5, parlando della missione Unifil.
Libano, raid Israele su Nabatieh
Raid israeliani hanno preso di mira il Libano meridionale, nella zona di Nabatieh e le aree circostanti. Lo ha riferito il governatore locale, Howaida Turk, parlando di “una specie di cintura di fuoco” nella zona. Ha riferito di vittime ma non è stato in grado di fornire un bilancio preciso.
Israele, primi aiuti nel nord di Gaza dopo 2 settimane
Dopo la lettera degli Usa che domenica chiedeva a Israele di aumentare l’accesso degli aiuti a Gaza o corre il rischio di vedere tagliata parte dell’assistenza militare statunitense, i primi aiuti in due settimane sono arrivati nel nord di Gaza. Secondo un aggiornamento di Cogat, l’ organismo israeliano che supervisiona i territori palestinesi e si coordina con i gruppi umanitari, gli aiuti sono arrivati nel nord di Gaza per la prima volta in due settimane. 145 camion contenenti cibo, prodotti per l’igiene, latte in polvere per neonati e attrezzature per rifugi, sono entrati a Gaza attraverso i valichi di Kerem Shalom ed Erez.
Idf, a Beirut preso di mira deposito armi Hezbollah
Le forze israeliane di difesa (Idf) hanno confermato di aver condotto un raid sul sobborgo di Dahiyeh, nel sud di Beirut, a diversi giorni dall’ultimo attacco aereo sulla capitale libanese. Lo riporta The Times of Israel. I caccia israeliani, guidati da agenti dei servizi segreti, avrebbero colpito un deposito sotterraneo di armi di Hezbollah. L’Idf ricorda di aver adottato, prima dell’attacco, misure per la protezione dei civili, compresa l’emissione di un ordine di evacuazione della zona.
Arrestato israeliano, doveva uccidere scienziato per Iran
Un 35enne di Tel Aviv, Vladimir Varehovsky, è stato arrestato con l’accusa di aver svolto missioni per conto dell’Iran, tra cui graffiti, distribuzione di volantini e raccolta di informazioni su obiettivi israeliani. Lo ha annunciato la polizia precisando che l’uomo avrebbe anche accettato di assassinare uno scienziato israeliano per 100.000 dollari e si sarebbe procurato un’arma per il compito. Il suo contatto gli aveva promesso un aiuto per fuggire in Russia dopo l’omicidio.
Delta Airlines, stop voli Israele fino ad aprile 2025
Delta Airlines ha annunciato che estenderà la cancellazione di tutti i voli per Israele almeno fino ad aprile 2025 “a causa del conflitto in corso nella regione”. Il volo New York-Tel Aviv era stato cancellato dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e poi ripreso a giugno di quest’anno prima di essere nuovamente interrotti il 31 luglio dopo l’uccisione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran.
Iran a Onu, pronti a rispondere ad avventurismo di Israele
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha avvertito ieri sera il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che “l’Iran è pienamente pronto a dare una risposta decisa e deplorevole a qualsiasi avventurismo di Israele”. “Abbiamo fatto tutti i tentativi possibili per preservare la pace e la stabilità nella regione”, ha sottolineato Araghchi in una conversazione telefonica, aggiungendo che “Israele e il suo principale sostenitore, gli Stati Uniti, sono responsabili delle conseguenze dell’espansione della guerra nella regione”. Lo riporta l’Irna.
Idf: “Eliminato capo Forza droni di Hamas nel nord di Gaza”
L’Aeronautica militare israeliana ha “eliminato” il comandante della Forza droni di Hamas nel nord della Striscia di Gaza: lo rende noto l’esercito (Idf) su Telegram. Si tratta di Mahmoud al-Mabhouh, “un terrorista che ha diretto attacchi con droni verso il territorio israeliano e le truppe dell’Idf”, si legge in un comunicato.
Razzo Hezbollah cade su Safed, lievi danni a casa
Un razzo è caduto nel cortile di una casa a Safed, nel nord di Israele, e le schegge hanno causato alcuni danni non gravi all’edificio. Lo ha riferito il municipio mentre i soccorritori hanno fatto sapere che non ci sono state segnalazioni di vittime. Safed, una delle quattro città sante ebraiche insieme a Gerusalemme, Hebron e Tiberiade, è situata su un’altura di 900 metri nell’Alta Galilea. Nella notte è finita nel mirino di Hezbollah che ha lanciato una cinquantina di missili sul nord dello Stato ebraico.
Idf, attacco su Beirut sud nella notte: “Continuano operazioni anti Hezbollah, colpiti 140 obiettivi”
Nel resoconto sulle “attività operative” nel sud del Libano, l’Idf spiega di aver eliminato nelle ultime 24 ore numerosi terroristi e di aver colpito oltre 140 obiettivi legati ad Hezbollah. “La 98/ma divisione – si legge nella nota diffusa su Telegram – continua a condurre limitate, localizzate e mirate attività operative nel sud del Libano contro obiettivi e infrastrutture legate ad Hezbollah. Il giorno passato, le truppe hanno eliminato numerosi terroristi durante scambi a fuoco e attacchi aerei. I soldati hanno localizzato molte armi, compresi lanciarazzi, mortai e missili anticarro puntati verso il nord di Israele, così come granate e altro equipaggiamento militare”. “Inoltre – conclude l’esercito dello Stato ebraico – sono stati distrutti con attacchi aerei oltre 140 obiettivi di Hezbollah, tra cui depositi di armi, infrastrutture e cellule terroristiche”.
Israele emette allerta di evacuazione per Beirut sud
Israele emette allerta di evacuazione per Beirut sud
Idf, lanciati 50 razzi dal Libano su Nord Israele
Una cinquantina di razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele nelle prime ore di mercoledì, senza causare feriti: lo ha reso noto l’Idf.
“Alcuni razzi sono stati intercettati e i frammenti sono stati localizzati nella zona”, si legge nel comunicato.
Hezbollah ha fatto sapere di aver lanciato un attacco missilistico contro Safed, una delle quattro città sante ebraiche insieme a Gerusalemme, Hebron e Tiberiade, situata su un’altura di 900 metri nell’Alta Galilea.
Il numero 2 di Hezbollah promette: “Attacchi ovunque in Israele. La soluzione è il cessate il fuoco a Gaza”
“Siamo rimasti feriti dal colpo inferto alla nostra leadership, l’attacco di Israele alla nostra leadership è stato un duro colpo”. Lo dice il vice segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, in un discorso televisivo rilanciato da diversi media arabi. Tuttavia, secondo Qassem, “il partito ha ripristinato le sue capacità militari e di leadership” e ha promesso “attacchi ovunque in Israele” per poi ricordare agli israeliani che la soluzione è “il cessate il fuoco”
Onu, postazioni attaccate venti volte dall’ 1 ottobre
Le postazioni Unifil nel sud del Libano sono state attaccate almeno venti volte dal primo ottobre e cinque soldati sono rimasti feriti. Lo ha detto il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric, nel corso dell’incontro quotidiano con i media, ricordando come gli attacchi alle forze di pace “possono costituire un crimine di guerra”.
Raid Idf in ambulatorio Unrwa a Gaza: “Era usato come deposito di armi”
Raid delle Idf contro un ambulatorio dell’Unrwa nella zona di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. Le forze israeliane sostengono che lo spazio era usato come magazzino per armi. In un bombardamento aereo sarebbero stati eliminati “terroristi” che, sempre secondo la versione israeliana, avrebbero aperto il fuoco dall’ambulatorio. Esplosioni secondarie avrebbero indicato la presenza di esplosivi.
Usa, vogliamo vedere cambiamenti subito da parte di Israele
“Ci sono dei cambiamenti che vogliamo vedere immediatamente” da parte di Israele a Gaza, “non entro trenta giorni”. Lo ha precisato il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, a proposito della lettera inviata da Antony Blinken e Lloyd Austin al ministro della Difesa israeliano. “Non abbiamo visto abbastanza impegno in questo senso nelle ultime settimane, per questo abbiamo deciso di inviare una lettera”, ha aggiunto il funzionario.
Casa Bianca, nessuna conferma Onu consapevole di nascondigli Hezbollah
La Casa Bianca “non può confermare” che “l’Onu fosse consapevole” che Hezbollah nascondeva una propria “infrastruttura” sotto gli edifici delle Nazioni Unite. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti. “Ma questo – ha aggiunto Kirby – non diminuisce la nostra preoccupazione per le vite dei peacekeeper dell’Onu”.