Che Hamas stesse pianificando da anni l’attacco terroristico del 7 ottobre era noto, ma oggi – a poco più di un anno da quella carneficina – i due più importanti giornali Usa rivelano nuovi particolari. Hamas già anni prima aveva pensato di organizzare un piano che avrebbe potuto far esplodere un grattacielo a Tel-Aviv, in stile 11 settembre”, ha rivelato il Washington Post. E poche ore prima il New York Times aveva svelato che Hamas aveva fatto pressioni perché l’Iran partecipasse.
Sul fronte Gaza, le bombe causano un’altra strage nel campo di Jabalia, attaccato da Israele perché “lì Hamas si è riorganizzato”. Il bilancio delle ultime ore è di 10 vittime. Sul fronte Libano, ferito un altro soldato Unifil, è il quinto in tre giorni. I morti per gli attacchi israeliani di stanotte – denuncia il governo libanese – sono 15.
L’Onu: “Preoccupati” per il personale detenuto dai ribelli Houthi
Le agenzie e le Ong dell’Onu hanno espresso “grave preoccupazione” per il rinvio a “giudizio penale” dei membri del loro personale tuttora “detenuti arbitrariamente” dai ribelli Houthi dello Yemen. In una dichiarazione congiunta i responsabili delle organizzazioni umanitarie hanno anche rinnovato l’appello per il loro immediato rilascio. Gli Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno fermato e tratto in arresto decine di membri del personale delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni umanitarie sostenendo che sono membri di una “rete di spionaggio USA-Israeliana”, un’accusa che le Nazioni Unite negano.
Hezbollah afferma di aver respinto due tentativi di infiltrazione delle truppe israeliane
L’Afp riporta le affermazioni di Hezbollah secondo cui due assalti israeliani vicino al villaggio libanese di Ramia sono stati respinti. I combattenti di Hezbollah hanno fatto detonare ordigni esplosivi contro i soldati israeliani e sono riusciti ad allontarnarli.
15 i morti negli attacchi delle ultime ore in Libano
Il ministero della Sanità libanese ha fatto sapere che almeno 15 persone sono state uccise negli attacchi israeliani in due aree nel nord del paese e una a sud della capitale.
Fonti Usa: Israele colpirà infrastrutture energetiche e militari Iran
Funzionari statunitensi, rimasti anonimi, ritengono che Israele abbia ristretto gli obiettivi della sua risposta al recente attacco missilistico dell’Iran alle infrastrutture militari ed energetiche. Lo riferisce Nbc aggiungendo che non ci sono indicazioni che Israele prenderà di mira le strutture nucleari o porterà a termine omicidi. Stando a quanto riferito dalle fonti, Israele non ha preso decisioni definitive su come e quando agire.
Altri 10 morti in attacchi dell’IDF a Gaza
Secondo i soccorsi il bilancio degli attacchi israeliani, che si stanno spingendo più in profondità nell’area di Jabalia, è di almeno 29 palestinesi uccisi, di cui 10 nelle ultime ore. Un bilancio destinato a crescere perché “molti dei feriti sono in condizione critiche”, hanno sottolineato fonti mediche all’agenzia Reuters mentre le agenzie di soccorso internazionali dicono che migliaia di persone sono tuttora intrappolate nella zona di Jabalia, nel nord di Gaza. I dieci palestinesi deceduti nella notte di sabato si trovavano in due case colpite a Jabalia e nel campo di Nuseirat.
Austin a Gallant, “garantire sicurezza a forze Unifil”
In una telefonata al ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha espresso “profonda preoccupazione” per gli spari delle forze israeliane contro le forze di pace dell’Onu in Libano, sottolineando “con forza” l’importanza di “garantire la sicurezza e l’incolumità delle forze Unifil”. A renderlo noto è Cnn, citando un comunicato della Difesa Usa.
Idf: “intercettato un obiettivo aereo sospetto”
L’Aeronautica militare israeliana ha intercettato nella notte “un obiettivo aereo sospetto che è passato dal Libano in territorio israeliano nella zona costiera di Nahariya”, nel nord-ovest del Paese: lo ha reso noto l’esercito (Idf) su Telegram, aggiungendo che non sono state attivate le sirene antiaeree.
Times of Israel: sui sistemi di difesa aerea THAAD gli Usa ancora non hanno deciso
L’Amministrazione del presidente Joe Biden sta valutando “la possibilità di trasferire i sistemi di difesa aerea Terminal High Altitude Area Defense (THAAD) a Israele” ma “la decisione non è ancora stata presa”. Lo ha detto un funzionario statunitense al Times of Israel dopo che altri media avevano dato per certa la notizia dei preparativi Usa per dispiegare una batteria THAAD (n.d.r. il sistema missilistico antibalistico) e altri battaglioni Patriot nella regione per aiutare la difesa israeliana.
Secondo i rapporti citati dal giornale i funzionari statunitensi stanno vagliando “da mesi” quali tipi di sistemi di difesa aerea impiegare nella regione e dove collocarli. “Qualsiasi spostamento di un THAAD in Israele comporterebbe il dispiegamento di soldati per far funzionare il complesso sistema”, chiarisce The Times of Israel. Secondo un rapporto di aprile del Congressional Research Service, citato dalla fonte, l’esercito statunitense dispone di sette batterie THAAD. “In generale, ognuna di esse è composta da sei lanciatori montati su camion, 48 intercettori, apparecchiature radio e radar e richiede 95 soldati per il funzionamento”. Il THAAD può difendere aree più ampie e colpire bersagli a distanza di 150-200 chilometri.
Iran e Hezbollah smentiscono Nyt, nessun legame con il 7 ottobre
La missione dell’Iran presso le Nazioni Unite ha negato le notizie riportate dal New York Times, che ha preso visione di documenti segreti di Hamas sequestrati dall’esercito israeliani, che il gruppo terroristico ha tentato di coinvolgere Teheran ed Hezbollah nell’attacco del 7 ottobre.
In una dichiarazione alla Cnn la missione iraniana sostiene che “i funzionari di Hamas di stanza a Doha hanno affermato che anche loro non erano a conoscenza dell’operazione e che tutta la pianificazione, il processo decisionale e la direzione sono stati eseguiti esclusivamente dall’ala militare con sede a Gaza.
Qualsiasi affermazione che tenti di collegarla all’Iran o a Hezbollah – parzialmente o totalmente – è priva di credibilità e proviene da documenti fabbricati ad arte”.
Anche un portavoce di Hezbollah ha smentito alla Cnn le notizie. “Come ha detto il martire di Hezbollah Hassan Nasrallah non eravamo a conoscenza dell’operazione eseguita da Hamas il 7 ottobre”.
Decine di razzi dal Libano verso Israele: nessun danno
L’esercito israeliano (Idf) ha segnalato che circa 40 razzi provenienti dal Libano sono entrati nello spazio aereo del Paese ieri notte (tre le 23:21 e le 23:28 ora locale) dopo allarmi scattati nell’area dell’Alta Galilea.
Alcuni dei razzi sono stati intercettati e altri sono caduti in aree aperte, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram.
Unifil: 40 nazioni partecipanti condannano gli attacchi
Quaranta nazioni che contribuiscono alla forza di pace delle Nazioni Unite in Libano hanno dichiarato di “condannare fermamente i recenti attacchi” contro le forze di pace. “Tali azioni devono cessare immediatamente”, si legge nella dichiarazione congiunta, pubblicata su X e firmata da nazioni tra cui i principali contributori Indonesia, Italia e India. Almeno cinque peacekeepers sono stati feriti dal fuoco israeliano nelle ultime 48 ore, mentre Israele porta la sua lotta contro Hezbollah nel Libano meridionale.
Sinwar chiese a Iran 500 mln di dollari per distruggere Israele
Secondo i documenti del 2021, pubblicati dal Washington Post, il leader di Hamas Yahya Sinwar aveva fatto appello a diversi alti funzionari iraniani – tra cui il leader supremo iraniano Ali Khamenei – per una ulteriore assistenza finanziaria e militare chiedendo all’Iran di trasferire loro 500 milioni di dollari insieme alla formazione di altri 12mila militanti di Hamas. L’appello era stato inviato, tra l’altro, anche a Ismail Qaani , comandante della forza Quds delle Guardie rivoluzionarie, ora sospettato di tradimento.
Erano le torri a Gush Dan l’obiettivo teorico di Hamas nei piani svelati dal WashPost
“I leader di Hamas avevano pianificato attacchi che includevano la demolizione di torri a Gush Dan”, nell’area metropolitana più vasta e più densamente abitata dello stato d’Israele, che comprende anche ampie zone del distretto di Tel Aviv. Lo scrive il sito web di Yediot Ahronoth rilanciando l’esclusiva del Washington Post basata sui documenti del 2021, recuperati a Gaza dall’IDF, dove erano stati pianificati ben prima del 7 ottobre attacchi terroristici ben più aggressivi e vasti di quelli poi messi a segno il 7 ottobre di anno scorso.
Wp: “Hamas pianificava da anni un attacco stile 11 settembre”
Già anni prima dell’assalto del 7 ottobre 2023, i leader di Hamas avevano pianificato un’ondata molto più aggressiva di attacchi terroristici contro Israele che prevedevano anche l’abbattimento di due grattacieli di Tel Aviv in stile 11 settembre. Secondo documenti del gruppo sequestrati dall’esercito israeliano di cui il Washington Post ha preso visione, Hamas intendeva attaccare utilizzando treni, navi e e persino carri trainati da cavalli coinvolgendo i suoi alleati – Hezbollah e l’Iran -per un assalto coordinato contro Israele da nord, sud ed est, come ha già rivelato il New York Times