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Natale in casa Cupiello addobba il Manzoni

Natale in casa Cupiello addobba il Manzoni



Per Vincenzo Salemme, recitare al teatro Manzoni ha un sapore del tutto particolare, perché proprio lì, poco più che ragazzino, aveva festeggiato gli ottant’anni del suo grande maestro Eduardo de Filippo. E oggi, recitare su quel palco (come interprete e regista) una delle commedie eduardiane per eccellenza, rende l’emozione ancora più palpabile.

Dopo il tutto esaurito dello scorso anno in tutti i teatri italiani, dal 26 novembre all’8 dicembre, torna al ManzoniNatale in casa Cupiello, in una versione leggermente modernizzata dallo stesso Salemme, ma capace allo stesso tempo di essere fedele all’originale. La trama è presto spiegata: il giorno dell’antivigilia di Natale Luca Cupiello si sveglia con un pensiero fisso: preparare il presepe più bello di tutta Napoli, quel presepe che suo padre decorava per lui, e che lui allestisce per i suoi figli, che però non sembrano per nulla apprezzare.

Pian piano sulla scena appaiono i singolari componenti della famiglia Cupiello, dalla moglie Concetta ai figli Tommasino e Ninetta, allo zio Pasqualino, ognuno con una propria caricatura e bagagli di vita tato cari agli anni del dopoguerra. Luca Cupiello (Vincenzo Salemme) è un vero mattatore, facendo respirare per tre ore ininterrotte a tutto il pubblico l’atmosfera del Teatro del Novecento.

“La voglia di abbracciare la tenera impotenza di Luca Cupiello di fronte alle promesse disilluse della vita, non mi ha mai lasciato. Ecco perché ho deciso di mettere in scena questo capolavoro. E di farlo con semplicità e amore” racconta Vincenzo Salemme, ricordando il suo primissimo incontro con Eduardo De Filippo. Era il 1977. “Andai a Cinecittà per provare a fare la comparsa in qualcuna delle sue commedie; aveva sulle spalle lo scialle color vinaccia pallido, un camicione da notte e i mutandoni che finivano dentro i calzettoni di lana. Era il costume della commedia più bella, più amara, più divertente, più sentimentale, più intensa, più malinconica, più festosa, più struggente della storia: Natale in casa Cupiello.”

E non ci sono dubbi che il grande maestro De Filippo oggi sarebbe orgoglioso di passare a quel ragazzino, il testimone di capofamiglia di casa Cupiello.





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