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Napoli, addio a Carmine Daniele, per Pino lui era «’o giò»

Napoli, addio a Carmine Daniele, per Pino lui era «’o giò»


«Again», la canzone inedita di Pino Daniele presentata in anteprima allo stadio Maradona risuonava ancora nell’aria quando è arrivata la notizia della morte di Carmine Daniele. «Again», di nuovo il cuore a tradire la famiglia del Nero a Metà. Carmine, «’o gio’» per tutto il centro storico e per i fan del cantautore, se n’è andato ieri a 66 anni, al policlinico di Bari, dove due mesi fa circa si era sottoposto a una trapianto di cuore. Sembrava stare meglio, poi il rigetto gli è stato fatale.

«Purtroppo in famiglia siamo sei fratelli, tutti cardiopatici», raccontò lui, in lacrime, il giorno dopo la morte del Mascalzone Latino, il 4 gennaio 2014. L’1 giugno 2021 un attacco cardiaco si era portato poi via Salvatore Daniele, il fratello che aveva prestato il volto all’illustrazione sulla copertina di «Terra mia». Anche Nello, cantautore anche lui, soffre di problemi simili (si è sottoposto ad un intervento di bypass ed in questi giorni è ricoverato a Siena), come le sorelle Patrizia e Rosaria.

Nel 1982, in un disco seminale come «Bella ‘mbriana», il Lazzaro Felice aveva dedicato a Carmine un brano centrale in tutta la sua produzione come «I got the blues», canzone della distanza da Napoli, della mancanza: «O gio’ che voglia ‘e te vede’/ me manca assaje ‘na compagnia/ mo nun so’ buono cchiù a parla’…/ ‘o gio’ i’ forse nun torno cchiù/ e cammenate senza Dio/ purtavo ‘o tiempo e ce parlavo ‘ncoppa/ e sotto sotto stevemo bbuono accussì/ I got the blues on me/ I got the blues accussì». «’O gio’», come «’o giovane», perché era più piccolo di Pino.

Quel blues era la malinconia

Quel blues era la malinconia, l’appocundria di chi era dovuto andare via da Napoli e in Carmine-‘o gio’ vedeva le radici, il collegamento con la città madre e matrigna, il ponte mai interrotto con le strade in cui è vissuto.
‘O gio’ seguiva Pino con discrezione a distanza, aveva lavorato alla Asl Napoli 1, poi era andato in pensione, anche per le condizioni disastrate dal suo cuore. Si era sposato nel 26 maggio 1979 con Anna, da cui aveva avuto tre figlie, Rita, Antonella e Loredana, che ha seguito per un po’ le orme dello zio, iniziando una carriera discografica.
Punto fermo per la famiglia e della famiglia, era toccato a lui, all’indomani della morte del Musicante, chiedere che Napoli non fosse esclusa dalle esequie, ottenendo i funerali serali in piazza del Plebiscito, organizzati di corsa dall’allora sindaco Luigi De Magistris dopo quella mattutini a Roma. Ed era toccato sempre a lui, all’indomani dell’intitolazione di via Pino Daniele nei paraggi di via Santa Maria La Nova dove aveva abitato con tutta la famiglia, di far notare che «mio fratello meritava qualcosa di più di un vicoletto». 

Carmine non si è mai messo in mostra, non ha mai approfittato della notorietà del fratello. L’ultima apparizione pubblica l’aveva fatta il 23 ottobre 2023 quando i Negramaro, per lanciare il concerto allo stadio Diego Armando Maradona poi in programma nel giugno dell’anno successivo, si esibirono a pochi passi di via Pino Daniele e di via Santa Maria La Nova. ‘O gio’ usciva già poco di casa, anche per problemi ad una gamba, ma per l’occasione aveva fatto un’eccezione. Quando Giuliano lo salutò gli disse, emozionato: «Hai la stessa voce di Pino, non è che potresti chiamarmi ogni tanto la sera e facciamo finta che lui c’è ancora?».

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«Hey gio’ che voglia e te’ vede’/ me manca assaje ‘na compagnia» è la triste colonna sonora che accompagna un addio di quelli che sanno comme fa’ ‘o core. Again. Non sarà una maledizione, ma una malattia di famiglia sì. E pensare che nel 1989, sul palco sanremese del Premio Tenco, l’Uomo in Blues pensava di soffrire del Fuoco di Sant’Antonio, prima di scoprire che si trattava di un infarto. Da lì a un mese, fu operato al cuore.
La salma di Carmine arriverà oggi a Napoli, i funerali si terranno domani a mezzogiorno, nella chiesa di San Giovanni maggiore Pignatelli, dove già si celebrarono le esequie di suo fratello Salvatore.
 





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