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Israele in guerra, le notizie di oggi. Media, domani Biden-Macron annunceranno tregua in Libano

Israele in guerra, le notizie di oggi. Media, domani Biden-Macron annunceranno tregua in Libano


Secondo la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, “il recente mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro il premier israeliano Netanyahu e l’ex ministro della Difesa non è sufficiente. Netanyahu e le autorità israeliane dovrebbero essere giustiziati per crimini di guerra”. La Casa Bianca condanna “nei termini più forti l’omicidio del rabbino Zvi Kogan negli Emirati Arabi Uniti”. L’Idf denuncia il lancio di razzi di Hezbollah verso l’Alta Galilea, mentre a Beirut e nel sud del Libano ci sono stati nuovi violenti attacchi di Israele.

Domani il Parlamento Ue dibatte sui mandati d’arresto della Cpi

Si terrà domani al Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, un dibatto sulla decisione della Cpi di spiccare mandati d’arresto contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. E’ stata dunque accolta la richiesta dei Socialisti e democratici di inserire il tema in occasione della discussione sul Medio Oriente. Respinta invece la richiesta della Sinistra e di calendarizzare un dibattito indipendente sui mandati d’arresto per questa sera.

Comandante Unifil fa visita a caschi blu feriti

Il capo della missione e comandante della forza Unifil, il generale spagnolo Aroldo Lazaro, ha riferito di aver “fatto visita ai peacekeepers feriti in attacchi diretti”. “Ho ascoltato le loro storie di dedizione e, nonostante le sfide che devono affrontare, il loro morale rimane alto e il loro impegno a sostenere la missione è costante”, ha scritto il generale su X, augurando ai feriti “una pronta e completa guarigione”.

Media, Biden e Macron annunceranno domani il cessate il fuoco in Libano

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente francese Emmanuel Macron “annunceranno domani mattina la cessazione delle ostilità tra Libano e Israele per un periodo di 60 giorni”. Lo riporta il sito online del quotidiano Asharq Al-Awsat citando fonti ben informate. “L’atteso accordo per cessazione delle ostilità tra Hezbollah e Israele si basa -secondo il quotidiano di proprietà saudita- sull’evacuazione da parte del gruppo sciita filoiraniano dell’area compresa tra la Linea Blu e il fiume Litani in modo verificabile, in cambio del ritiro delle forze israeliane dalle aree occupate dall’inizio della limitata invasione terrestre del territorio libanese”.

L’Onu invita le parti ad accettare un cessate il fuoco in Libano

Un alto dirigente delle Nazioni Unite ha invitato le parti in conflitto in Libano ad “accettare un cessate il fuoco”, mentre nuovi attacchi israeliani hanno preso di mira la periferia meridionale di Beirut, roccaforte di Hezbollah. “Accolgo con favore gli sforzi diplomatici in corso per raggiungere la cessazione delle ostilità e invito le parti ad accettare un cessate il fuoco ancorato alla piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza”, ha detto Muhannad Hadi allo stesso Consiglio di sicurezza, a nome dell’inviato delle Nazioni Unite per il Medio Oriente Tor Wennesland.

Tajani: “Lavoriamo a posizione unica G7 su mandato di arresto Tajani”

Nella prima sessione della ministeriale G7 “ho detto che bisognava avere una posizione univoca sulla decisione della Cpi. Abbiamo parlato, vediamo se si potrà avere nel comunicato finale una parte dedicata a questo”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a Fiuggi a proposito del mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu accusato di crimini di guerra e contro l’umanità. “Stiamo lavorando per trovare un accordo, i direttori politici stanno lavorando” per trovare una “posizione unica” del G7 sulla questione, ha aggiunto il titolare della Farnesina.

Gaza, a soglie inverno “81% tende sfollati inutilizzabili”

L’81% delle tende per gli sfollati nella Striscia di Gaza sono inutilizzabili: 110.000 su 135.000 sono danneggiate o logorate dal maltempo e dal passare dei mesi, ha denunciato Hamas che governa la Striscia. “E’ necessario cambiarle e sostituirle con urgenza, poichè sono completamente usurate a causa dell’arrivo delle intemperie e della stagione invernale, e le onde del mare ne hanno distrutte migliaia”, si legge nelle valutazioni del governo di Hamas. Quasi 10.000 tende, realizzate in tessuto e nylon, sono state spazzate via dal mare o hanno subito gravi danni negli ultimi giorni, rendendo difficile la sopravvivenza di coloro che sono costretti a trovarvi rifugio. Nella Striscia, oltre al campo profughi nella zona costiera di Al Mawasi – senza acqua corrente, elettricità e carenza di latrine – si trovano altri 543 centri di accoglienza per un totale di due milioni di sfollati. “Ribadiamo il nostro urgente appello di aiuti umanitari alla comunità internazionale, ai Paesi del mondo e a tutte le organizzazioni internazionali per salvare centinaia di migliaia di sfollati nella Striscia di Gaza prima che sia troppo tardi”, ha aggiunto il governo.

Ambasciatore Israele in Usa sull’accordo con Libano: “Non ancora finalizzato, ma stiamo andando avanti”

L’ambasciatore d’Israele negli Stati Uniti ha fatto sapere che l’accordo di tregua con il Libano non è ancora stato finalizzato, “ma stiamo andando avanti”.

Media, “domani gabinetto Israele vota su tregua in Libano”

Israele e Libano hanno concordato i termini di un accordo di cessate il fuoco per porre fine al conflitto Israele-Hezbollah, ha detto oggi ad Axios un alto funzionario statunitense. “Pensiamo di aver raggiunto un accordo. Siamo sulla linea di meta, ma non l’abbiamo ancora superata. Il gabinetto israeliano deve approvare l’accordo martedì e fino ad allora qualcosa potrebbe sempre andare storto”, ha detto il funzionario statunitense. Un funzionario israeliano ha confermato che il gabinetto di sicurezza si riunirà domani, aggiunge Axios.

Idf a Netanyahu, è momento per cessare fuoco in Libano

L’Idf ha detto al primo ministro Benjamin Netanyahu che è giunto il momento per un cessate il fuoco in Libano, riporta Channel 12, citando uno stretto collaboratore di Netanyahu. L’esercito ha raggiunto gli obiettivi prefissati di distruggere le infrastrutture di Hezbollah lungo il confine ed eliminare la possibilità di un raid nel nord di Israele respingendo Hezbollah, riducendo drasticamente al contempo il suo arsenale di razzi, ha dichiarato al primo ministro. Ma se gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco dovessero fallire, afferma Channel 12, l’Idf ha in programma di espandere le loro operazioni in Libano.

Media, Gallant domenica a Washington per colloqui

Yoav Gallant, parlamentare del Likud ed ex ministro della Difesa, partirà domenica per Washington. Lo ha riferito il suo ufficio al Times of Israel. Gallant, insieme al rivale interno al partito, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu, è destinatario di un mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale e potrebbe essere preso in custodia se si verificasse un guasto durante il volo e l’aereo fosse costretto ad atterrare in un Paese europeo impegnato a far rispettare la decisione della corte. L’ex ministro della Difesa incontrerà gli alti funzionari dell’amministrazione Biden con cui ha lavorato durante la guerra, secondo le notizie di Channel 12, tra cui il Segretario alla Difesa Lloyd Austin, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan e l’inviato speciale Amos Hochstein, che è l’uomo di punta della Casa Bianca nei colloqui di cessate il fuoco con il Libano.

Axios: “Israele e Libano hanno concordato i termini di un accordo”

Israele e Libano hanno concordato i termini di un accordo per porre fine al conflitto tra Israele e Hezbollah, ha riferito Axios citando un alto funzionario statunitense senza nome. Lunedì il governo israeliano ha dichiarato che si sta muovendo verso un cessate il fuoco nella guerra con Hezbollah, ma che ci sono ancora questioni in sospeso.

Rabbino ucciso in Emirati, oggi funerali a Gerusalemme Est

Il corpo del rabbino israelo-moldavo, Tzvi Kogan, 28 anni, trovato ucciso negli Emirati Arabi Uniti verrà rimpatriato in Israele, dove sarà sepolto, ha annunciato l’organizzazione israeliana Zaka, responsabile del recupero dei corpi e dei resti degli israeliani uccisi. I funerali avranno luogo oggi intorno alle 23:00 ora locale (le 22 in Italia) sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme Est, un settore della Città Santa occupato e annesso da Israele dal 1967, ha annunciato Chabad Lubavitch, il movimento ultra-ortodosso di cui faceva parte il rabbino Kogan.

Khamenei: “Netanyahu dovrebbe essere condannato a morte”

“Il recente mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benyamyn Netanyahu e l’ex ministro della Difesa non è sufficiente. Netanyahu e le autorità israeliane dovrebbero essere giustiziati per crimini di guerra”. Lo ha affermato la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, durante un incontro con i membri delle forze militari volontarie Basij, affiliate alle Guardie rivoluzionarie. “Il nemico ‘stupido’ (Israele) pensa che il bombardamento delle aree residenziali a Gaza e in Libano sia una vittoria, ma è solo un crimine di guerra. Il nemico non ha mai ottenuto e non otterrà mai alcuna vittoria, ma al contrario la sua stupidità rafforzerà ed espanderà il fronte della resistenza”, ha aggiunto Khamenei. “Lo spirito e le capacità dei Basij, che emergono nei membri del fronte della Resistenza e in alcuni Paesi, sconfiggeranno sicuramente le potenze arroganti, gli Stati Uniti e l’Occidente e il regime sionista”, ha affermato la Guida suprema della Repubblica islamica, citata dalla Tv di Stato. “Tale spirito annienterà sicuramente il regime sionista un giorno”, ha concluso Khamenei.

Cnn: Netanyahu d’accordo sull’accordo di cessate il fuoco in Libano “in linea di principio”

Il primo ministro israeliano Benyamyn Netanyahu ha approvato l’accordo di cessate il fuoco con Hezbollah “in linea di principio” durante una consultazione sulla sicurezza con funzionari israeliani ieri sera. Lo ha affermato una fonte a conoscenza della questione citata dalla Cnn online. Israele ha ancora delle riserve su alcuni dettagli dell’accordo, che si prevedeva sarebbero stati trasmessi al governo libanese oggi, ha proseguito la fonte.

Media: la proposta di cessate il fuoco di Netanyahu trasmessa oggi al governo libanese

L’accordo sul cessate il fuoco con Hezbollah cui il premier israeliano Benyamin Netanyahu avrebbe dato il via libera “in linea di principio” dovrebbe essere trasmesso oggi al governo libanese. Lo ha detto alla Cnn una fonte israeliana a conoscenza del dossier, secondo cui alcuni dettagli sono ancora in fase di negoziazione. Più fonti sottolineano inoltre che l’accordo non sarà definitivo fino a quando non saranno state risolte tutte le questioni.

“Troppe critiche a Netayahu”, il governo israeliano sanziona il quotidiano Haaretz

“Un tentativo di mettere a tacere un giornale critico e indipendente”: il quotidiano Haaretz ha definito in questi termini la decisione del governo di Israele di sospendere qualsiasi tipo di pubblicità statale sul giornale e di bloccare tutti gli abbonamenti alla testata sottoscritti da funzionari e amministrativi. All’origine della misura, approvata ieri all’unanimità dal Consiglio dei ministri presieduto da Benyamin Netanyahu, ci sarebbe la copertura data dal quotidiano più antico di Israele della nuova fiammata del conflitto in Medio Oriente divampata dopo gli assalti dei commando dell’organizzazione palestinese Hamas del 7 ottobre 2023. Fondato nel 1919, di orientamento progressista e liberale, Haaretz ha sostenuto la necessità di indagare abusi commessi dalle forze armate di Israele sia nella Striscia di Gaza che in Libano. Le ragioni del governo sono state esplicitate dal ministro della Comunicazione Shlomo Kar’i. “Non possiamo permettere”, ha sostenuto il dirigente, “che l’editore di un quotidiano riconosciuto chieda di imporre sanzioni contro lo Stato di Israele e supporti i suoi nemici nel pieno di una guerra e che sia poi da esso finanziato, mentre gli organismi internazionali minano la sua legittimità e il suo diritto all’autodifesa e adottano sanzioni contro di esso e i suoi dirigenti”. Opposta la lettura data dal giornale, affidata anche a un editoriale del corrispondente diplomatico Jonathan Lis. La decisione del governo, si legge nell’articolo, rischia di contribuire alla “demolizione della democrazia israeliana”. E ancora: “Come Putin, Erdogan e Orban, Netanyahu cerca di mettere a tacere un giornale critico e indipendente”. Nell’editoriale del quotidiano si legge infine: “Haaretz non indietreggerà e non si trasformerà in un opuscolo che pubblica messaggi approvati dal governo e dal suo capo”. Nei confronti di Netanyahu la settimana scorsa è stato emesso un mandato di cattura della Corte penale internazionale (Cpi) per presunti crimini di guerra e contro l’umanità commessi a Gaza. In relazione al periodo compreso tra il 7 ottobre e il 20 maggio scorso, la procura dell’Aia contesta in particolare l’uso della fame come arma di conflitto, l’ostacolo all’assistenza umanitaria e gli attacchi “intenzionali” contro la popolazione civile. Haaretz è edito da Amos Schocken, imprenditore 79enne, contestato di recente per aver definito i militanti palestinesi “combattenti per la libertà”.

Idf: ucciso a Gaza il comandante di Jabalya est a Gaza

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato che il comandante del battaglione est Jabalya di Hamas, Ahmed Abd Halim Abu Hussein, è stato ucciso in un attacco aereo nel nord della Striscia di Gaza. Secondo l’Idf, nell’operazione è stato eliminato anche un altro terrorista che aveva preso parte al massacro del 7 ottobre nel sud di Israele. Abu Hussein era responsabile della pianificazione di numerosi lanci di razzi e mortai contro Israele e le truppe operative a Gaza.

Media: Israele accetta Parigi nell’accordo di guerra

Israele ha acconsentito alla partecipazione della Francia al comitato che supervisionerà l’accordo di tregua con il Libano”. Lo riferisce Sky news Arabia. Finora, durante i colloqui, Israele ha rifiutato di includere Parigi nell’accordo di cessate il fuoco e di integrarla nel meccanismo internazionale di controllo delle violazioni a seguito delle tensioni tra i due Paesi.

Media: 10 vittime nel raid israliano a Tiro

I media libanesi riferiscono che il bilancio delle vittime nei raid israeliani a Tiro è di dieci vittime e 17 feriti.

Hamas: in 13 mesi di guerra il bilancio delle vittime a Gaza sale a 44.235

Sono almeno 44.235 le persone che uccise in più di 13 mesi di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Lo rende noto il ministero della Salute della Striscia di Gaza controllato da Hamas, aggiungendo che il bilancio include i 24 morti dell’ultimo giorno. Il ministero inoltre ha affermato che 104.638 persone sono rimaste ferite nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra.

Egitto: nessuna pace duratura senza lo Stato palestinese

Cessate il fuoco immediato a Gaza e il pieno accesso agli aiuti umanitari. E poi un processo di transizione con l’intesa tra tutte le fazioni palestinesi, con un’autorità di tecnici per gestire le esigenze quotidiane dei civili e nel frattempo lavorare per dare gli strumenti a un’autorità palestinese che le consentano di guidare un futuro Stato. Sono questi gli obiettivi, di breve e lungo periodo, a cui lavora l’Egitto, come ha spiegato il ministro degli Esteri Badr Abdelatty in un panel sulla crisi a Gaza ai Med Dialogues. Il Cairo considera inaccettabile la “catastrofe” di cui è vittima la Striscia da oltre un anno, con uno Stato come Israele che “si pone al di sopra della legge”. Per questo la diplomazia egiziana è in prima linea con Usa e Qatar per trovare un accordo tra le parti sul “rilascio degli ostaggi e il rilascio alcuni detenuti palestinesi, e per un cessate il fuoco comprensivo che ponga fine alle uccisioni di civili con tutto l’aiuto umanitario possibile”. Allo stesso tempo, bisogna elaborare “una road map che porti ad uno Stato palestinese, che comprenda sia Gaza che la Cisgiordania”. Perché secondo Abdelatty “la storia non è iniziata il 7 ottobre e se non leghiamo il conflitto in corso con la causa palestinese non ci sarà pace stabile nella regione”.
Prima che nasca lo Stato palestinese si può pensare ad un periodo transitorio, frutto di una accordo tra Fatah e Hamas, che porti ad un governo tecnico in cui possano esserci forze internazionali con un ruolo da peacekeeper e che formino le forze di sicurezza palestinesi per gestire il controllo della futura entità statuale, ha aggiunto Abdelatty.

Idf: nuovo avviso di evacuazione per gli edifici a sud di Beirut

Il portavoce dell’esercito israeliano in lingua araba ha emesso un nuovo avviso di evacuazione per alcuni edifici nel quartiere sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah.

Katz incontra il responsabile del Pentagono per il Medio Oriente

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha incontrato a Tel Aviv il vice assistente segretario alla Difesa degli Stati Uniti per la politica in Medio Oriente, Dan Shapiro. L’incontro – ha riferito l’ufficio di Katz al Times of Israel – si è incentrato in particolare sulla fine dei combattimenti tra Israele e Hezbollah in Libano.

Il leader dell’Anp al-Maliki: “L’Italia applichi il mandato d’arresto a Netanyahu”

L’Italia deve ”rispettare la giurisdizione” della Corte penale internazionale e arrestare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu se dovesse venire in territorio italiano. Lo ha detto il ministro degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Riyad al-Maliki che, incontrando i giornalisti a margine dei Med Dialogues in corso a Roma, ha ”chiesto al governo italiano di essere chiaro nel rispettare la decisione della Corte penale internazionale”. ”Se non lo facesse applicherebbe un doppio standard nei confronti di Netanyahu”, ha aggiunto, affermando che al primo ministro israeliano verrebbe riconosciuto ”il diritto di abusare del diritto internazionale”.

Media: raid israeliano davanti ad un ospedale a nord di Gaza, due morti

Due palestinesi sono stati uccisi e un numero imprecisato di persone è rimasto ferito in seguito a un attacco dell’esercito israeliano avvenuto davanti all’ospedale indonesiano, nel nord di Gaza. Lo rende noto al Jazeera.

Gantz: “La tregua solo se l’Idf potrà reagire alle violazioni di Hezbollah”

l leader israeliano di Unità nazionale (opposizione) Benny Gantz afferma che Israele dovrà accettare un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah solo se concederà all’Idf la libertà di agire contro il gruppo terroristico sostenuto dall’Iran, qualora dovesse violare i termini dell’accordo. Gantz, ex capo della Difesa, afferma che i residenti del nord di Israele “devono essere protetti solo dall’Idf. Non dall’Unifil, non dall’esercito libanese e non da una forza europea”.
“Non dobbiamo tornare alla realtà del 6 ottobre”, afferma, riferendosi al periodo precedente all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele. Secondo Gantz, qualsiasi accordo di cessate il fuoco deve basarsi sulla risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che esorta il governo libanese a smantellare Hezbollah e a stabilire il pieno controllo del suo territorio, e sulla risoluzione 1701, che chiede alle forze di Hezbollah di ritirarsi dal confine israeliano, a nord del fiume Litani.

Ministro degli Esteri del Libano: “Per la pace ci serve l’aiuto dell’Onu e dell’Ue”

”Il Libano cerca rifugio sotto l’ombrello dell’Onu per sfuggire alle aggressioni e agli attacchi che portano morte e sfollamento ai libanesi”. Ma allo stesso tempo ”il Libano ha bisogno dell’aiuto dei partner europei per garantire sostenibilità, giustizia e pace. Uniamo i nostri sforzi per garantire la pace”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib intervenendo ai Rome Med Dialogues. ”Cerchiamo il supporto dall’estero per superare queste sfide”, ha proseguito sottolineando che questo aiuto è ”necessario per la crescita del paese”. Bou Habib ha aggiunto che ”il Libano vuole difendere la sua integrità territoriale e la sua sovranità. La forza del Libano risiede nella debolezza che spinge il popolo a cercare supporto”, aggiungendo che ”gli effetti della mancata creazione di uno stato palestinese stanno affiggendo il nostro territorio. Abbiamo bisogno del vostro aiuto per proteggere i nostri territori e le sfide che affrontiamo”.

Idf: colpiti centri di comando Hezbollah nel sud di Beirut

L‘Idf ha reso noto di aver colpito centri di comando di Hezbollah nel quartiere meridionale di Beirut di Dahiye, baluardo del gruppo filoiraniano in Libano.

Media palestinesi: uccise 4 persone in un raid israeliano a Rafah

Almeno 4 palestinesi sono rimasti uccisi e diversi altri feriti dopo che lsraele ha bombardato una casa a nord di Rafah, a sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa. I medici della Mezzaluna Rossa hanno detto che altre cinque persone sono rimaste ferite in un raid israeliano che ha colpito le case vicino al campo profughi di Nuseirat. Secondo le stesse fonti, i servizi di emergenza non sono ancora in grado di raggiungere molti intrappolati sotto le macerie o sparsi sulle strade in quanto, afferma la Wafa, i soldati continuano a ostacolare il movimento delle ambulanze e della Protezione civile.

Ben Gvir: “Il cessate il fuoco in Libano sarebbe un errore”

Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir chiede al primo ministro Benjamin Netanyahu di respingere la proposta sostenuta dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, definendola “un grave errore”, riferisce il Times of Israel. In un post su X, il leader ultranazionalista di Otzma Yehudit avverte che accettare l’accordo di cessate il fuoco significherebbe perdere un’opportunità “storica” per distruggere il gruppo terroristico sostenuto dall’Iran. Definendolo un “grave errore”, esorta Netanyahu ad “ascoltare i comandanti che combattono sul campo proprio ora, quando Hezbollah e’ sconfitto e desidera ardentemente un cessate il fuoco, è proibito fermarsi”. “Non è troppo tardi per fermare questo accordo”, aggiunge. “Dobbiamo continuare fino alla vittoria assoluta!” Ben Gvir si è categoricamente opposto a qualsiasi accordo che preveda una cessazione delle ostilità, anche temporanea, sia a Gaza che in Libano, e ha minacciato più di una volta di ritirare il suo partito dalla coalizione nel caso in cui Israele firmasse un accordo di tregua.

Governo di Beirut: intensi raid aerei israeliani nel sud del Libano

Una serie di intensi raid aerei israeliani è stata condotta nel sud del Libano, nei distretti di Tiro, Bint Jbeil e Marjoyoun, secondo quanto riferisce il ministero dell’informazione libanese. Gli attacchi hanno preso di mira le zone dove da giorni soldati israeliani cercano di avanzare fermati dalla resistenza dei combattenti di Hezbollah, attorno a Khiam, Bayada e Shamaa. Colpite anche alcune località dell’entroterra nel distretto meridionale di Nabatiye.

Libano: nuovi raid israeliani a Beirut

Nuovi raid israeliani contro la periferia meridionale di Beirut, considerata una roccaforte degli Hezbollah libanesi, sono scattati questa mattina dopo un ordine di evacuazione da parte dell’esercito israeliano. Colonne di fumo si sono levate da due aree colpite mentre l’agenzia di stampa nazionale ufficiale (ANI) riferiva di “due attacchi successivi”. Il portavoce in lingua araba dell’esercito israeliano, Avichay Adraee, aveva avvertito sulla piattaforma X che sarebbero stati presi di mira basi filo-iraniane di Hezbollah.

Idf: circa 20 razzi dal Libano verso l’Alta Galilea

Circa 20 razzi sono stati lanciati dal Libano verso le aree dell’Alta Galilea e della Galilea occidentale. Lo rende noto l’Idf. Secondo i militari, alcuni dei razzi sono stati intercettati e si e’ scoperto che alcuni hanno avuto un impatto all’interno di Israele, riporta il Times of Israel.

Khamenei: “Per Netanyahu dovrebbe essere emessa una condanna a morte”

La guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che per i leader israeliani dovrebbero essere emesse condanne a morte, non mandati di arresto, dopo che la Corte penale internazionale la scorsa settimana ha emesso mandati di arresto per il primo ministro Benjamin Netanyahu e per l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant in relazione alla guerra a Gaza. In dichiarazioni rilasciate alla forza paramilitare Basij, una divisione all’interno del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e riportati dall’agenzia di stampa iraniana Tasnim, Khamenei giura che “il nemico Israele non vincerà a Gaza e in Libano”.
“Bombardare le case della gente a Gaza e in Libano non è una vittoria”, afferma. “Gli sciocchi non dovrebbero pensare che solo perché bombardano le case, gli ospedali e le comunità della gente, abbiano vinto. No, nessuno considera questa una vittoria”. “Quello che hanno fatto i sionisti è un crimine di guerra”.

Iran, Khamenei: “Netanyahu dovrebbe essere condannato a morte”



Media: “Netanyahu pronto ad accettare tregua in Libano”

Il primo ministro Benjamin Netanyahu avrebbe accettato “in linea di principio” la proposta di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano avanzata dagli Stati Uniti. Lo riportano stamane i media israeliani dopo che il premier ha tenuto ieri sera consultazioni ad alto livello con funzionari del suo governo. Anche se il governo israeliano ha accettato “in linea di principio” la proposta americana, la proposta non è ancora definitiva e diverse questioni devono essere risolte, secondo funzionari israeliani e statunitensi citati dalla televisione pubblica Kan e dai giornali Haaretz e Ynet. Quest’ultimo pubblica che la risposta sarebbe già stata trasferita in Libano.

Idf, circa 20 razzi lanciati da Libano verso Galilea

Circa 20 razzi sono stati lanciati dal Libano verso le aree dell’Alta Galilea e della Galilea occidentale. Lo rende noto l’Idf. Secondo i militari, alcuni dei razzi sono stati intercettati e si è scoperto che alcuni hanno avuto un impatto all’interno di Israele, riporta il Times of Israel



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