Tre ore di vertice di maggioranza sulla manovra, al quale oltre al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni hanno partecipato Antonio Tajani, Matteo Salvini, Maurizio Lupi e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sono servite a mettere alcuni punti fermi sul provvedimento. Un vertice in cui, hanno spiegato fonti ti Palazzo Chigi, c’è stata «una piena condivisione di vedute». Giorgetti ha dovuto ancora una volta ricordare il sentiero stretto sui conti pubblici su cui viaggia l’Italia, tra il nuovo Patto di stabilità europeo, e «il superbonus, che nel 2025 graverà sulle casse dello Stato più dell’intera manovra». Ma su alcune modifiche alla legge di Bilancio l’accordo c’è. Lo chiarisce lo stesso comunicato di Palazzo Chigi diramato dopo il vertice. «Alla riunione», viene spiegato, «i leader hanno dato mandato al ministro Giorgetti di valutare, alla luce delle coperture necessarie, la praticabilità di alcune proposte di modifica condivise da tutte le forze politiche della maggioranza, in particolare relative alle forze dell’ordine, alle politiche sociali e ai settori produttivi». Di che modifiche si tratta? Per le Forze di polizia e della Difesa, ci sono due questioni sul tavolo.
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